OBESITA’ E ALZHEIMER: QUALE RELAZIONE?

obesitàEssere in sovrappeso intorno ai cinquant’anni aumenta il rischio di ammalarsi precocemente di Alzheimer. Almeno secondo quanto sostiene uno studio statunitense sulla rivista Molecular Psychiatry.
Dall’analisi di circa 150 malati di demenza è emerso, infatti, che un peso corporeo più elevato durante la mezza età era correlato a una più precoce insorgenza della malattia.
In particolare, ad ogni incremento di un’unità di BMI corrispondeva un inizio dell’Alzheimer anticipato di circa sette mesi. Serviranno altri studi per confermare e spiegare quanto riscontrato, ma la ricerca statunitense sarebbe un’ulteriore prova di come l’obesità non influenzi negativamente solo la salute cardiaca, ma anche quella cerebrale.

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MORTALITÀ PRECOCE: ALCOL, FUMO E SOVRAPPESO MINACCIANO ANCORA L’EUROPA

europaI passi avanti fatti nella Regione Europea dell’Oms non sono all’altezza delle aspettative.
Migliorare la salute e il benessere dei cittadini europei è un obiettivo che i 53 stati membri della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si sono prefissati aderendo a Health 2020, il modello di politica europea per la salute adottato a partire dal 2012. Oggi la strada da fare per raggiungere questo traguardo appare ancora lunga. A dimostrarlo sono i dati che emergono dall’European health report 2015, presentato nei giorni scorsi a Vilnius, in Lituania, da cui è emerso che può essere fatto ancora molto per ridurre i principali fattori di rischio che favoriscono una mortalità precoce. Continua a leggere

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PREVENZIONE DAL CONSUMO DI ALCOL IN GRAVIDANZA

fasLo spettro è quello della ricomparsa anche in Italia della sindrome feto alcolica, ormai debellata da decenni.
Gli ultimi dati Istat sul consumo di alcol tra gli adolescenti offrono uno spaccato inquietante dello stato di salute dei giovani italiani: se da un lato rassicura il dato generale, relativo a una diminuzione del consumo giornaliero di sostanze alcoliche, dall’altro fa riflettere l’abbassamento dell’età di inizio e il cambiamento del tipo di bevanda, da vino e birra a cocktails, aperitivi e superalcolici.
Avviata la campagna, promossa da Assobirra e Società italiana di ginecologia, per sensibilizzare la popolazione femminile. Ancora oggi una su tre non sospende il consumo di alcol. Lo slogan è “Se aspetti un bambino l’alcol può attendereContinua a leggere

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UN DRINK ALCOLICO INGRASSA QUANTO UN CHEESEBURGER

alcol e caffeinaBirra, vino e cocktail contengono molte calorie ma poche persone ci prestano attenzione. La proposta Uk: scrivere le calorie delle bevande sul menù per facilitare scelte consapevoli.
Scongiuriamo i chili di troppo rinunciando spesso a pizza e a spaghetti. Ma ci dimentichiamo, complice la moda degli happy hour che non accenna a tramontare, che anche un semplice bicchiere di vino o un cocktail colorato sono delle vere e proprie ‘bombe’ caloriche. A ricordarcelo è però la britannica Royal Society for Public Health che sottolinea come, da un punto di vista delle calorie, bere un bicchiere di vino bianco e mangiare un trancio di pizza siano praticamente la stessa cosa: ciascuno apporta 180 kcal. Continua a leggere

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MATERNITA’ E DIPENDENZE OGGI – Giornata di formazione

521086-blu-e-rosa-maschio--femmina-simboliNel lavoro attuale nell’ambito delle Dipendenze la complessità crescente delle domande che l’utenza pone richiede un adeguamento costante delle risposte da parte degli operatori dell’equipe, con particolare riferimento alla gestione di situazioni cliniche ad alta problematicità come quelle ad esordio precoce in età adolescenziale, che sempre più frequentemente si presentano all’attenzione dei servizi.
Si svolgerà a Firenze, il prossimo 21 ottobre, una giornata di formazione con il prof. Recalcati avente lo scopo di implementare le competenze teoriche e cliniche degli operatori dei servizi delle dipendenze della presa in carico di adolescenti e giovani adulti, alla luce dei cambiamenti dei modelli genitoriali e socioculturali attuali, delle criticità evolutive e relazionali, nonché delle implicazioni di questi aspetti nel rapporto operatore-utente-famiglia.

MATERNITA’ E DIPENDENZE OGGI

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HIV – IL TEST DEL MEDICO DI FAMIGLIA

HIV AIDSUno studio britannico, condotto tra i medici di base di un sobborgo di Londra e pubblicato su Lancet, ha mostrato l’importanza dell’inserimento del test rapido dell’HIV nei livelli di assistenza primaria. Nel gruppo che ha effettuato i test, le diagnosi precoci sono state più del doppio rispetto al gruppo di controllo.

Il test rapido per l’HIV (HIV antibody test) nelle cure primarie conduce a un incremento e a una rilevazione più precoce delle persone infetteContinua a leggere

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EPATITE C – I NUMERI

EPATITE CEpatite C: in Italia quasi un milione di malati, ma solo il 45% è noto, oltre 50% casi al Sud. Eradicazione possibile in 5 anni ma solo avviando screening di massa e curando tutti i sieropositivi. Trattare solo i più gravi non garantisce sconfitta totale del virus

I dati rilevati grazie a un modello su “misura” per l’Italia messo a punto da un team multidisciplinare dell’Ateneo romano quale contributo alle scelte sanitarie da adottare.
Il dibattito sull’accesso ai farmaci anti HCV sembra essersi (ri)acceso nelle ultime settimane, ma sembra anche evidenziarsi il rischio che assuma toni e contenuti sempre più “politici”, allontanandosi dalle questioni sostanziali, che rimangono quelle dell’accesso e dell’efficacia ed efficienza degli interventi sanitari pubblici. Continua a leggere

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RISCHIO AIDS PER CHI USA SOSTANZE

SIRINGALila: “In Italia rischio Aids per chi usa sostanze 15 volte superiore che in Europa”.
La causa di questa situazione, spiega il presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids Massimo Oldrini, “è da ricercarsi nell’assenza di offerta dei test nel 69,5% dei Sert italiani e nella completa assenza nel nostro paese di una politica di riduzione del danno“.
In Italia il 43% delle persone che assumono sostanze per via iniettiva arriva tardi alla diagnosi da Hiv, una percentuale ben maggiore di quella europea che è del 29%”. Lo denuncia, in occasione della giornata internazionale sulle droghe, il presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (LILA) Massimo Oldrini. “La causa di questa situazione – spiega – è da ricercarsi nell’assenza di offerta dei test nel 69,5% dei Sert italiani e nella completa assenza nel nostro paese di una politica di riduzione del danno”. Continua a leggere

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DROGHE: MENO DETENUTI DOPO IL SUPERAMENTO DELLA FINI-GIOVANARDI

LIBRO BIANCOLibro bianco delle associazioni. Calano ingressi in carcere e reclusi per droga, ma urge la rideterminazione delle pene e una modifica radicale del testo unico sulle tossicodipendenze.
Arrivano i primi segnali concreti di un cambio di rotta nelle politiche antidroga italiane dopo il superamento della legge Fini-Giovanardi e il cambio al vertice del Dipartimento politiche antidroga, ma dalla politica il mondo delle associazioni aspetta chiari segnali su depenalizzazione dei consumi, rideterminazione delle pene, misure alternative e riduzione del danno.
È quello che emerge nel sesto Libro bianco sulla legge sulle droghe presentato nei mesi scorsi al Senato da La Società della Ragione, Antigone, Cnca, Forum Droghe e sostenuto dalle associazioni del Cartello di Genova. Continua a leggere

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MARIJUANA A USO MEDICO E A SCOPO RICREATIVO – Risultati di uno studio

marijuanaPer quanti sono preoccupati che la legalizzazione dell’impiego terapeutico della marijuana possa avere un effetto a cascata, favorendo anche l’uso ricrezionale della sostanza, arriva uno studio pubblicato Lancet Psychiatry che getta acqua sul fuoco.
«I nostri risultati forniscono la prova più forte fino ad oggi che l’uso di marijuana da parte degli adolescenti non aumenta dopo che uno Stato legalizza la marijuana medica», ha sintetizzato una delle autrici dello studio, Deborah Hasin del Columbia University Medical Center di New York. Continua a leggere

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