ALCOL: QUANTO SI BEVE IN ITALIA?

alcol1Mentre il consumo pro capite di alcolici è in generale diminuzione, i forti bevitori corrono rischi seri perché non ricevono cure adeguate.
Secondo il Rapporto Istisan 2016, 720mila italiani sono “forti consumatori” di alcol e solo il 10% riceve un trattamento adeguato erogato dal Servizio sanitario nazionale, con gravi ricadute e complicazioni che possono provocare l’insorgenza di malattie molto più gravi. Sarebbero invece 8 milioni in Italia le persone a rischio con età superiore agli 11 anni.

Rischi per gli heavy drinkers In base ai dati raccolti nel 2014, l’Italia ha ridotto di molto il consumo pro capite, con soli 6,10 litri di alcol a persona.
Tuttavia, la diminuzione non toccherebbe gli heavy drinkers, i bevitori pesanti, che superano i limiti stabiliti dall’Oms: 40 g di alcol per le donne e 60 g per gli uomini, su base giornaliera.

L’identikit del forte bevitore è di sesso maschile, residente soprattutto nel Nord-ovest e nell’estremo Sud Italia. Il primato è al maschile e appartiene al Molise seguito dalla Basilicata, Valle d’Aosta, Abruzzo e Sardegna, mentre le regioni dove le donne bevono di più sono il Piemonte e la Toscana.

Molti ancora senza assistenza. Come afferma Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio “bisogna andare a recuperare quel 90% di alcolisti che non sono in carico ai servizi per il recupero dell’alcoldipendenza, anche se il ricorso ai servizi di alcologia e di assistenza territoriali è aumentato”. Soprattutto tenendo a mente che “i danni derivanti dall’abuso di alcolici producono effetti non solo sul bevitore (e sulla sua salute), ma anche sulle famiglie e sul contesto sociale allargato, a causa di comportamenti violenti, abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e stradali”.

Identikit dei bevitori. L’indagine dell’Osservatorio ha rilevato che sono circa 8 milioni gli italiani a rischio, in base alle dichiarazioni di intossicazione episodica ricorrente (binge drinking). I dati mettono in rilievo che 1,5 milioni di questi 8 hanno un’età compresa tra gli 11 e i 25 anni, mentre 2,7 milioni hanno più di 65 anni.
Questo pone una seria riflessioni su come affrontare il problema dell’alcol, promuovendo campagne nelle scuole e sensibilizzando attraverso programmi televisivi soprattutto gli anziani, che rappresentano un costo maggiore per il Servizio sanitario nazionale. L’eccessiva assunzione di alcol, infatti, provoca danni molto seri per la salute, come intossicazioni, vuoti di memoria, cefalee, nausee e, in ultimo stadio, coma etilico. Senza trascurare i numerosi incidenti stradali dovuti a stati di alterazione alcolica che ogni anno seminano morte sulle strade.

Altri dati. 34 milioni di persone nel 2014 hanno consumato al minimo una bevanda alcolica, il 76,6% di sesso maschile e il 50,4% di sesso femminile. Di questi il 22% beve quotidianamente vino e birra (ogni giorno), il cui consumo è in crescita, mentre il consumo di vino è diminuito.

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