LA GALASSIA DEI FARMACI ON LINE

La morte, poco più di tre mesi fa, a Barletta, di una giovane donna e la grave intossicazione per altre due, per aver ingerito, durante un test antiallergico, una sostanza velenosa acquistata da un medico, attraverso un sito internet, offre lo spunto per fare alcune considerazioni sul commercio in rete di sostanze spacciate come medicinali.

L’acquisto da farmacie on-line (per lo più ubicate su server americani, inglesi e canadesi), attraverso “siti casalinga”, è diventato un vero problema e sono sempre più frequenti le segnalazioni di pericoli per la salute. Si pensi, ad esempio, al commercio clandestino di Sildenafil (Viagra; su Google alla voce “buy viagra”, appaiono oltre 100milioni di siti). Queste sostanze sono in testa alle vendite in un contesto di mercato incontrollabile. Spesso vengono combinate con le “smart drugs” più svariate per rinforzarne gli effetti.

Tra i motivi che spingono le persone a contattare una farmacia on line anziché una tradizionale, si rilevano i prezzi inferiori, i forti sconti per acquisti consistenti, l’anonimato per medicinali legati a certe patologie, la ricerca di medicinali innovativi non ancora in commercio nel proprio paese.

Nonostante gli “alerts” della Fda – Food & Drugs Administration e quelli altrettanto solleciti del “Sistema di Allerta Precoce sulle Droghe”, coordinato dal Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non si riesce a fronteggiare efficacemente questo commercio in cui molte sostanze sono state messe già fuori dal mercato dal Ministero della Salute o, addirittura, già inserite nelle tabelle della legge degli stupefacenti.
Un paio di anni fa, in una relazione redatta dalla Commissione Sanità del Senato, si stimava che un italiano su tre aveva fatto acquisti di medicinali su siti risultati contraffatti nel 50% dei casi.
Sarebbe necessario, innanzi a questa diffusione di sostanze e di brands, un lavoro paziente di classificazione e di analisi, creando un data base ad hoc per i settori specialistici delle forze di polizia.
Va anche detto che in Italia, da alcuni anni, è operativa una task force (Impact Italia), contro il mercato dei farmaci illegali, nata grazie alle intese tra alcuni ministeri (Interno, Salute, Sviluppo) con Federfarma e Agenzia delle Dogane.
Il contesto normativo sul controllo dei medicinali all’interno della catena di distribuzione si è sviluppato negli ultimi dieci anni nel nostro paese a partire dalla direttiva 2001/83/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio. Nonostante la direttiva europea 2011/62 che, a partire dal 2013, introduce norme più rigorose per rendere difficile l’ingresso di medicine contraffatte o illegali, sarà comunque dura riuscire ad intaccare il mercato dell’e-commerce nel mondo, anche in virtù degli enormi interessi della criminalità che ruotano intorno ad un fatturato annuo di oltre 320 miliaridi di dollari delle vendite dirette on line.

NARCOMAFIE
Luglio/Agosto 2012
n.7-8
LA GALASSIA DEI FARMACI ON LINE
Piero Innocenti
Pag. 80-81

La rivista è disponibile c/o il Cesda

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