LA LOTTA CONTRO L’HIV PASSA ANCHE DALLA PREVENZIONE: LA PrEP

La lotta alle infezioni del virus HIV non può passare solo dalla ricerca di vaccini efficaci, che hanno tempi di sperimentazione molto lunghi, ma deve incentivare l’utilizzo di strumenti di prevenzione utili al contrasto delle nuove infezioni come la profilassi pre-esposizione (PrEP), ovvero l’uso di farmaci antiretrovirali in persone HIV-negative.

Strumenti che possono aiutare la comunità internazionale a raggiungere l’obiettivo che si è prefissata entro il 2030, ossia la fine dell’epidemia di HIV/AIDS.Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato a febbraio 2023 un documento per fare il punto sull’uso della PrEP dal titolo:“Pre-exposure prophylaxis for HIV prevention in Europe and Central Asia Monitoring implementation of the Dublin Declaration – 2022 progress report”.
Alcuni dati presenti nel documento forniscono un quadro sull’utilizzo della PrEP da parte dei paesi dell’OMS Europa: ancora nel 2022 17 stati su 53 non hanno inserito la PrEP nei loro sistemi sanitari e solo “(…) 30 Paesi hanno dichiarato che le linee guida sulla PrEP sono state sviluppate e sono in corso di attuazione e 5 Paesi hanno dichiarato che le linee guida sulla PrEP sono state sviluppate (senza informazioni sulla loro attuazione). Nei 15 Paesi in cui non ci sono ancora linee guida sulla PrEP i maggiori impedimenti riguardano preoccupazioni su un possibile aumento della diffusione delle IST, minore uso del preservativo e i costi del farmaco utilizzato per la PrEP”.
In 23 paesi la PrEP è rimborsabile dal sistema sanitario, ma in molti paesi le fasce di popolazioni ritenute più a rischio, come le persone che fanno uso di sostanze stupefacenti, i detenuti e i migranti non regolari, rimangono non eleggibili per la PrEP. Nella maggior parte dei paesi è necessaria la prescrizione medica per accedere a questo importante strumento di prevenzione.

 

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