EFFETTI DELLA PAMDEMIA COVID-19 SULLA SALUTE MENTALE DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI LE STRATEGIE DI INTERVENTO

Alle raccomandazioni per i politici e i decisori si affiancano iniziative, proposte e strategie di intervento per la comunità, in particolare per le famiglie, soprattutto quelle più “fragili”.
Da varie ricerche emerge che la competenza genitoriale rappresenta un fattore protettivo importante: l’atteggiamento protettivo e supportivo dei genitori gioca infatti un ruolo decisivo nel modulare le reazioni emotive dei figli legate allo stress.

Per promuovere e supportare il ruolo dei genitori – ma anche di figure di riferimento quali educatori, insegnanti, ecc – è necessario il coinvolgimento dei professionisti sanitari impegnati sul territorio nella promozione della salute e in ambito pediatrico, psicologico e neuropsichiatrico, in collaborazione con la scuola, senza dimenticare le altre realtà territoriali quali il terzo settore, gli enti locali, ecc. in un’ottica multisettoriale e integrata.
Il  Rapporto ISS sull’ “appropriato sostegno della salute mentale nei minori di età durante la pandemia COVID 19” ha “distillato” criteri, caratteristiche, ambiti degli interventi di promozione della salute mentale di bambini e adolescenti in tempo di covid-19, a partire da ricerche, studi, evidenze scientifiche, buone prassi. Le caratteristiche necessarie degli interventi:
– devono essere efficaci, tempestivi, rimodulabili nell’immediato e a lungo termine, per evitare di amplificare le disuguaglianze sociali
– devono essere mirati ai bisogni e alle caratteristiche delle specifiche fasce di età
– devono essere progettati e attuati in una cornice inter-istituzionale e interprofessionale solida e coordinata, che includa tutte le figure coinvolte nella cura e nello sviluppo dei bambini e degli adolescenti
– devono favorire la partecipazione attiva e propositiva di famiglie e ragazzi.

Le azioni raccomandate:
– Garantire supporto ai caregiver/genitori, affinchè possano aiutare i propri figli a sviluppare consapevolezza ed elaborare le emozioni, prestando attenzione ai linguaggi età-specifici e tipologiaspecifici (anche in riferimento alle diverse disabilità)
– Ricostruire abitudini/ritmi e promuovere attività e stili di vita equilibrati, valorizzando le autonomie, prestando specifica attenzione per l’età adolescenziale in cui la promozione di attività e di stili di vita equilibrati deve avvenire senza imposizioni e direttive, più spesso contrastate dall’adolescente.
– Rinforzare o predisporre interventi utili a garantire un sistema flessibile e maturo per promuovere e garantire la didattica e l’educazione dei minori, prevedendo una formazione ad hoc per tutte le persone coinvolte nella predisposizione e attuazione di attività educative (ad esempio didattica a distanza, metodologie innovative di promozione del protagonismo, abilità comunicative e relazionali, ecc)
– Rinforzare e sostenere i comportamenti di prevenzione sanitaria attraverso il tramite delle attività educative, utili per veicolare in modo estensivo e omogeneo l’abitudine alle appropriate strategie di prevenzione del contagio, colmando il gap che potrebbe essersi verificato o amplificato in questi mesi per bambini e ragazzi in situazione di vulnerabilità
– Promuovere integrazione e interdisciplinarietà valorizzando/ottimizzando le risorse locali disponibili e creando reti, per realizzare opportunità organizzate di socialità, condivisione, gioco e apprendimento per i bambini e i ragazzi e iniziative di respiro comunitario per le famiglie, in particolare per le fasce maggiormente vulnerabili a livello socio-economico.

È fondamentale quindi mettere in atto interventi generali a supporto della salute mentale per tutta la popolazione in età evolutiva e interventi mirati per i soggetti a maggior rischio e/o in condizioni di fragilità, da rimodulare costantemente in base all’evolvere generale e locale della pandemia (WHO, 2020).
La definizione e l’attuazione degli interventi deve tenere conto delle evidenze scientifiche e buone prassi esistenti, e avvenire in una rete collaborativa tra le istituzioni sanitarie, educative, sociali e i professionisti impegnati in prima linea nella educazione, nell’assistenza e nella cura dei bambini e degli adolescenti, coinvolgendo in modo partecipativo le famiglie e gli stessi minori affinchè sviluppino/rinforzino le proprie risorse resilienti (ISS, 2020).

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