Abitudini e consumi di prodotti a base di tabacco tra i 13-15 enni: una ricerca

Quali sono le abitudini, le conoscenze e le attitudini legate all’uso di sigarette tradizionali, elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato (HTP – Heated Tobacco Products) negli studenti di età tra i 13 e 15 anni? E’ quanto si è proposta di indagare la quarta edizione della sorveglianza Global Youth Tobacco Survey (Gyts), condotta ogni quattro anni su un campione di 13-15enni delle scuole italiane. La ricerca, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha coinvolto 79 scuola (pubbliche e private) per un totale di 2069 ragazzi 13-15enni.Per quanto riguarda le abitudini di consumo il primo dato significativo è relativo al genere. Per la prima volta dall’inizio dell’indagine, le femmine consumano di più rispetto ai maschi.
Un primato che riguarda tutti e tre i prodotti presi in considerazione. Inoltre la grande maggioranza di giovani intervistati “(…)  fa un uso concomitante di sigarette tradizionali, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato, mentre solo il 2% del campione fa un utilizzo esclusivo di sigarette tradizionali.”Sebbene i dati registrati tra il 2010 e il 2022 indichino una diminuzione generale dei consumatori tra i 13 e 15 anni (la quota di current smokers è scesa in media dal 21% al 16% ) sono stati rilevati alcuni incrementi.

Incrementi che hanno riguardato l’uso della e-cig, rilevato per la prima volta con l’indagine del 2018, che è salito in 4 anni dal 18% al 20%, come conseguenza di una riduzione fra i ragazzi dal 22% al 18% e un aumento fra le ragazze dal 13% al 21%.  Invece il dispositivo a tabacco riscaldato (HTP), per la prima volta registrato nell’indagine 2022, viene utilizzato dal 14% dei current users (12% maschi e 16% femmine).Un altro aspetto indagato dall’indagine riguardava l’accessibilità di questi prodotti. Dalla ricerca risulta che “(…)  un 13-15enne su 4 si è procurato le sigarette direttamente al tabaccaio (erano il 49% nel 2010) e il 14% dichiara di aver acquistato e-cig o HTP direttamente dai rivenditori. Per entrambi questi due prodotti quasi la metà dichiara di averli ottenute da un parente o un amico.” Tutto questo nonostante il decreto “Tabacchi” del 2016 che prevede l’inasprimento delle sanzioni per inosservanza del divieto di vendita ai minori.Anche il fumo passivo nei vari contesti di vita è stato un tema indagato dalla ricerca. Nonostante i vari divieti (2003 legge Sirchia e 2017 Ddl Lorenzin) è emerso che “(…) 1 studente su 3 riporta di aver visto fumare qualcuno all’interno della propria scuola e il 58% nelle pertinenze esterne (cortili, parcheggi, ecc.). Quasi la metà dei giovani intervistati (47%) dichiara che qualcuno ha fumato in casa in sua presenza (dato stabile rispetto al 2010, pari al 49% ). Un adolescente su 4 ricorda di essere andato in auto con qualcuno che fumava in sua presenza negli ultimi 7 giorni.”

La ricerca presenta dati sia su scala nazionale che regionale ma, come ha osservato Valentina Minardi del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps),  “(…) ormai negli adolescenti si deve monitorare non solo l’utilizzo delle sigarette ‘tradizionali’, ma occorra prendere in considerazione tutti i prodotti in commercio che possono dare dipendenza da nicotina”.

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