Dai dati contenuti nella relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati, presentata nel corso della “Conferenza Nazionale Alcol 2022” emerge che 8,6 milioni di italiani sono a rischio, 800mila sono minori.
Oltre 64.500, invece, sono stati gli alcoldipendenti presi in carico, circa 3.700 gli incidenti stradali con almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti in stato di ebbrezza, su un totale di 40.310 incidenti con lesioni rilevati da Polizia e Carabinieri.
In Italia sono otto milioni e 600mila i consumatori a rischio, “oltre 64.500 le persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici, circa 3.700 gli incidenti stradali con almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti in stato di ebbrezza, su un totale di 40.310 incidenti con lesioni rilevati da Polizia e Carabinieri”. Inizia presentando questi dati un comunicato, diffuso sul sito del ministero della Salute, che illustra gli esiti della relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2021 in materia di alcol e problemi correlati, presentata nel corso della “Conferenza Nazionale Alcol 2022”. In particolare, si legge, sono “circa 800.000 minorenni e 2.500.000 di over 65 i consumatori a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate”. La prevalenza degli uomini, nell’indagine, è risultata “superiore a quelle delle donne per tutte le classi di età, ad eccezione dei minorenni”.
Il consumo di alcol, rileva il ministero, “rappresenta un importante problema di salute pubblica, in quanto responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità”. Nel nostro Paese, nello specifico, è stata confermata la tendenza degli ultimi anni relativa ad un aumento del consumo di alcol occasionale e del consumo fuori pasto. In particolare, negli ultimi dieci anni, è stato riscontrato “un progressivo incremento della quota di donne consumatrici, che passano dal 38,8% al 45,3% per il consumo occasionale e quasi duplicano per il consumo fuori dai pasti, passando dal 14,2% al 22,4%”.
Abbuffate alcoliche nel 2020 per il 18% dei giovani
Tra i comportamenti a rischio, rispetto al consumo di bevande alcoliche, gli esperti hanno puntato l’attenzione sul fenomeno del “binge drinking”, tendenza che prevede l’assunzione di numerose bevande alcoliche al di fuori dei pasti e in un breve arco di tempo e che “rappresenta tra i giovani l’abitudine più diffusa e consolidata, raggiungendo i valori massimi tra i 18-24enni”. La stessa tendenza, in base a quanto emerso, risulta persino in crescita. “Nel 2019 il fenomeno riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, di cui il 20,6% erano maschi e l’11% erano femmine. Nel 2020 ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni, il 22,1% maschi e il 14,3% femmine”, ha rilevato il rapporto.