ALCOL E MINORI: I DATI DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE

I dati elaborati dall’Osservatorio Nazionale Alcol-CNESPS dell’ISS trasmessi dal Ministro della Salute nella Relazione annuale al Parlamento evidenziano da anni un fenomeno preoccupante di consumo rischioso di bevande alcoliche nella classe di età al di sotto dell’età minima legale (11-15 anni): il 13,6% dei minori intervistati , il 15,2% dei maschi e al 12% delle femmine hanno adottato un modello di consumo a rischio spesso abilitato e supportato dalla estrema facilità con cui è possibile acquistare e consumare alcolici nei luoghi pubblici di vendita e somministrazione nonostante la legge lo vieti sino ai 16 anni di età.

Anche lo studio SPS-DPA 2011 conferma tale evidenza. Tra i 15 e i 19 anni quasi 9 studenti su 10 riferiscono di aver consumato una bevanda alcolica almeno una volta nella vita, 8 su 10 nel corso dell’ultimo anno. 1 studente su 2 riferisce di essersi ubriacato almeno una volta nella vita, 1 su 3 lo ha fatto nel corso dell’ultimo anno e 1 su 7 negli ultimi 30 giorni.
Rispetto all’indagine realizzata lo scorso anno, questo fenomeno sembra in lieve contrazione per tutti i periodi di riferimento, almeno una volta nella vita (44,2% nel 2012 vs 45,9% nel 2011), negli ultimi 12 mesi (32,8% vs 35,0%) e negli ultimi 30 giorni (14,9% vs 16,4%).
L’uso di alcol e di droghe sono tra le cause principali di incidentalità stradale fatale e non fatale nei giovani in Italia.
Nelle attività di controllo stradale da parte delle Forze dell’Ordine, l’alcol è sicuramente la sostanza psicoattiva più frequentemente rilevata e spesso accompagnata dall’assunzione contemporanea di diversi tipi di droghe. Tra i conducenti risultati positivi alle droghe la cannabis è la sostanza riscontrata con maggiore frequenza (50% dei casi) e svolge un ruolo principale nel determinismo di incidenti stradali sia per la frequenza d’uso nella popolazione generale, sia per gli effetti conseguenti l’assunzione, seguita dalla cocaina (36,5%), dagli oppiacei (6,3%) e dalle amfetamine (7,1%).

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