ANORESSIA, BULIMIA E DISTURBI PSICOLOGICI IN AUMENTO

psicologia-alimentazioneIn Italia si contano attualmente circa 3.000.000 soggetti vittime dei Disturbi del Comportamento Alimentare che costituiscono una delle emergenze sociali di maggiore interesse.
Vengono chiamati Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.) tutte quelle patologie che presentano alterazioni malsane nel rapporto quotidiano con il cibo. Alterazioni che non contemplano soltanto una cattiva alimentazione con conseguenti cali o aumenti ponderali del peso. Essa rappresenta, infatti, solo l’effetto ultimo di problemi psicologici ben più gravi, i quali prescindono dalle soggettive difficoltà che caratterizzano il mantenimento di una dieta calorica equilibrata per il raggiungimento del cosiddetto “peso forma”.
Dati provenienti dal Ministero della Salute riportano un tasso d’incidenza che va dallo 0,5% all’1,5% in soggetti d’età compresa tra i 10 e i 30 anni. L’età media d’insorgenza di tali disturbi si aggira intorno ai 17 anni, età che, purtroppo, con il passare degli anni tende sempre più ad abbassarsi. I dati epidemiologici registrano una maggiore incidenza nelle donne, anche se gli uomini vengono sempre più di frequente riportati, come ulteriori vittime di D.C.A. Non va inoltre sottovalutato che la prevalenza effettiva della malattia potrebbe anche essere maggiore rispetto a quella registrata, a causa del dato sommerso o delle forme non diagnosticate che potrebbero raggiungere anche il 50%.
I D.C.A. vengono considerati malattie della psiche a tutti gli effetti, e pertanto trattati nel DSM – IV, Manuale Diagnostico e Statistico, riconosciuto a livello internazionale, per la classificazione dei disturbi mentali.
Si dividono in due grandi categorie: Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa.
Una persona è considerata anoressica quando, a causa dell’interruzione della consueta alimentazione, il suo peso scende al di sotto dell’85% di quello che viene considerato normale per persone di pari età, sesso e altezza. La riduzione della quantità di cibo col tempo aumenta inesorabilmente. Altrimenti si possono notare vere e proprie abbuffate seguite una serie di azioni, mirate all’eliminazione del cibo assunto (vomito autoindotto, abuso di diuretici e lassativi e esercizio fisico compulsivo). Nelle donne un campanello d’allarme è rappresentato dall’amenorrea, assenza di ciclo mestruale per almeno 3 mesi. Le conseguenze a cui si va incontro sono molteplici e gravi, tanto da indurre, se non fermate in tempo, il decesso della persona.
Altrettanto gravi le ricorrenti abbuffate che caratterizzano la bulimia, le quali sono anch’esse solitamente seguite da strategie compensatorie volte all’eliminazione del cibo ingerito. Il soggetto bulimico è logorato da pesanti sensi di colpa che influenzano negativamente i livelli di autostima della persona.
Da pochi anni tra i D.C.A. si è iniziato a parlare anche di “Binge Eating Disorder” (B.E.D.), altrimenti conosciuto come Sindrome dell’Alimentazione Incontrollata. E’ caratterizzato, come la Bulimia, da significative “abbuffate, associate a un senso di perdita di controllo sull’atto del mangiare. Esse sono indipendenti dallo stimolo della fame, quasi sempre avvengono in solitudine e non si è gratificati, ma si vivono forti sensi di colpa. Non esistono meccanismi di compensazione e il soggetto è in netto sovrappeso.
Il DSM-IV ha annoverato tra i D.C.A. un’ulteriore categoria, a cui appartengono quei disturbi “Non Altrimenti Specificati”. Costituiscono la categoria più frequente di diagnosi di disturbo dell’alimentazione ed include nuove patologie come: la Diabulimia, che colpisce soggetti diabetici che per perdere peso più rapidamente, non si sottopongono ad iniezioni di insulina; l’Ortoressia caratterizzata dall’ossessione del mangiar sano, dalla ricerca spasmodica del cibo giusto, genuino e naturale, trascurando ogni altro interesse; la Vigoressia o Bigoressia, una dedizione maniacale all’esercizio fisico praticato in palestra (body building in particolare), l’adozione di diete squilibrate iperproteiche e l’uso di farmaci,con notevoli danni per la salute e la Sindrome da Alimentazione Notturna.
Nel 2008 l’Italia contava 155 servizi dedicati al trattamento dei D.C.A. sparsi sul territorio nazionale. Tuttavia oggi l’emergenza cresce, le esigenze aumentano, e purtroppo i servizi socio – psicologici gratuiti riservati alle vittime di questa scottante piaga sociale diventano sempre meno a causa dei tagli ai finanziamenti in ambito.

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