CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE E DISCRIMINAZIONE – Risultati di una ricerca americana

alcol_birre--400x300A 50 anni di distanza dalle lotte di Martin Luther King e Malcolm X per i diritti civili, negli Stati Uniti le differenze tra bianchi ed afroamericani, in alcuni aspetti della quotidianità, persistono ancora. Anche nell’approccio al consumo di bevande alcoliche, come rivela una ricerca di un pool di docenti di diverse università Usa sullo stile di consumo delle giovani ragazze americane, sui dati del Pittsburgh Girls Study, uno studio su 2.171 giovani di città (1.236 afroamericane e 935 bianche).

I risultati, di cui “The Drink Business” offre una breve anticipazione (lo studio completo, invece, verrà pubblicato sul numero di gennaio di “Alcoholism: Clinical and Experimental Research“), sottolineano l’importanza dell’ambiente circostante, compresa quindi la famiglia, che, in questo caso, fa sì che le ragazze bianche abbiano un approccio più disinibito con birra e liquori, il cui consumo entra a far parte delle loro abitudini prima di quanto accada per le coetanee afroamericane. Un altro aspetto che i due autori dello studio sentiti da “The Drinks Business”, il professor Tammy Chung dello University of Pittsburgh Medical Center ed il professor Maldonado Molina dell’Università della Florida, sottolineano, è la percezione del fenomeno tra i propri coetanei, maggiore tra le giovani afroamericane rispetto alle pari età bianche. Più che implicazioni razziali, ovviamente, lo studio ne ha di sociali, perché conoscere appieno ed a fondo le dinamiche relative all’abuso giovanile, è fondamentale per pensare ad una “reazione” adeguata, specie in termini di prevenzione.

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