CRESCONO I FUMATORI IN ITALIA NEL 2021

In occasione della giornata mondiale senza il tabacco promossa dall’OMS, a cui Cesda dedicherà nei prossimi giorni la propria newsletter mensile, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) diffonde i dati relativi al fumo in Italia, che registrano valori negativi, influenzati probabilmente dagli effetti della pandemia e dei lockdown. In numeri assoluti, torna a crescere per la prima volta dal 2006, il dato dei fumatori in Italia, sia uomini che donne: nel 2021 sono circa 800mila in più rispetto al 2019. “Non solo. È triplicato il consumo di sigarette a tabacco riscaldato. È la fotografia scattata dal report dell’Istituto superiore di sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Oms, che si celebra il 31 maggio. Quasi un italiano su quattro (il 24,2%) è un fumatore: una percentuale che non veniva registrata dal 2006. Nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica, la percentuale di fumatori era del 22%.

“L’aumento dei fumatori rilevato dal report è un segnale che desta preoccupazione e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto”, dichiara Silvio Brusaferro, presidente dell’istituto superiore di sanità (Iss). Il trend rilevato nel triennio 2017-2019 che vedeva una costante diminuzione delle fumatrici, rileva l’Istituto superiore di sanità (Iss), non viene invece confermato nel 2022: quest’anno si assiste a un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi. Chi fuma sigarette a tabacco riscaldato è aumentato al 3,3%: il triplo rispetto al 1,1% del 2019. Inoltre, più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali. Per questo, il tema proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Giornata mondiale senza tabacco di domani, è focalizzato sull’impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. La campagna, sottolinea l’Iss, “mira a evidenziare gli sforzi dell’industria del tabacco per ‘apparire ecosostenibile‘ e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente”.

Dal report emerge anche l’aumentano degli utilizzatori di sigarette elettroniche, che nella grande maggioranza sono ‘fumatori duali‘: l’81,9% di chi usa una e-cig, fuma anche sigarette tradizionali. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali. In Italia, rileva l’Iss, gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, quasi 1.200.000 di persone. Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). Anche l’incremento dei nuovi prodotti del tabacco, sottolinea l’Iss nel report, ha contribuito ha modificare il trend degli anni precedenti. “Il dato di quest’anno – afferma Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS – ci conferma come la pandemia abbia significativamente influenzato le abitudini al consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina degli italiani. I nuovi prodotti del tabacco e le sigarette elettroniche si sono aggiunti al consumo delle sigarette tradizionali e i loro utilizzatori infatti sono quasi esclusivamente consumatori duali. La falsa percezione di consumare prodotti meno o addirittura non nocivi per la salute e il sentirsi autorizzati ad utilizzarli in ogni luogo, in deroga alla legge Sirchia, stanno certamente incidendo sull’aumento del loro consumo“.

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