L’articolo esamina il progetto di riabilitazione socio-lavorativa del Centro psico-sociale (CPS) di Monza. Dal 2005 al 2011 dei 296 utenti in carico al CPS, 248 hanno partecipato al progetto di integrazione lavorativa, che si divide in attività di tirocinio esterne e in laboratori. Il presupposto sulla base del quale questo progetto si è attivato è l’importanza dell’attività lavorativa ai fini dell’integrazione sociale dell’individuo con problematiche psichiche. Molti studi inoltre valutano che ci sia un’associazione positiva fra l’attività lavorativa e le condizioni psicopatologiche, in particolare con una diminuzione dei sintomi e un aumento dell’autostima, ma anche con un miglioramento della compliance terapeutica.
Nel presentare un bilancio dell’esperienza sin qui svolta nel CPS di Monza, gli autori sottolineano come vi sia stata negli ultimi anni una crescita costante di utenti coinvolti in laboratori e tirocini, aumento che ha riguardato in particolare l’utenza femminile. I tirocini vengono svolti in vari contesti (aziende, cooperative, associazioni, enti pubblici e privati), secondo programmi personalizzati, che ovviamente vengono calibrati sulle caratteristiche, sulle motivazioni e sulle abilità della persona. La durata media dei progetti è di circa sei mesi e vi possibilità di rinnovo fino a tre anni, anche se, laddove possibile, si cerca di privilegiare l’assunzione stabile, che però riguarda una minoranza di utenti (29 totali fra il 2007 e il 2011).
“Il reinserimento lavorativo di utenti psichiatrici permette agli stessi di incrementare un senso soggettivo d’inclusione sociale, l’acquisizione di un ruolo, ed un senso di cittadinanza, ma si propone anche l’obiettivo di ridurre la stigmatizzazione e atteggiamenti pregiudiziali attraverso attività di sensibilizzazione negli ambienti di lavoro”.
PROSPETTIVE SOCIALI E SANITARIE
n. 4/2013
Cardini Massimo, Clerici Massimo, Piperno Rachele
Disabilità psichica e riabilitazione in ambito lavorativo
pag. 8-12
La rivista è disponibile c/o il CESDA
