GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE

L’Istituto Superiore di Sanità dichiara che quasi un italiano su dieci di età superiore ai 50 anni manifesta sintomi depressivi e solo poco più della metà (il 61%) ricorre all’aiuto di qualcuno. In vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, l’Istituto superiore di sanità evidenzia anche che 1 su 5 degli ultra65enni si dichiara poco o per niente soddisfatto della propria vita, percentuale che si triplica tra coloro che percepiscono come cattivo il proprio stato di salute (75%) o che hanno problemi di disabilità (il 59%).

Sono soprattutto donne, con più di 50 anni d’età e con difficoltà economiche le persone che, secondo i dati Passi 2016-19 appena pubblicati, hanno avuto sintomi depressivi.
Questi numeri, diffusi dal sistema di sorveglianza dell’ISS, indicano anche che il disagio aumenta con l’età.
L’impatto della pandemia da COVID19 sul disagio psichico è stato affrontato dagli esperti del Centro di riferimento scienze comportamentali e salute mentale dell’ISS attraverso la costituzione di un Gruppo di lavoro specifico “Salute mentale ed emergenza Covid-19” che ha dedicato alla salute mentale delle popolazioni vulnerabili nel corso della pandemia numerosi rapporti ISS Covid-19, proponendo interventi mirati a garantire la presa in carico delle persone con disturbi psichiatrici o ad elevato rischio di disagio.

L’ISS, inoltre, sta avviando, assieme al Ministero della Salute e alle principali società scientifiche nel campo della psichiatria, un’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi di salute mentale dall’inizio dell’epidemia, per verificare se ai pazienti sia stata offerta la continuità delle cure e con quale modalità. La rilevazione servirà a riorganizzare la presa in carico e l’assistenza alla luce del permanere delle condizioni emergenziali.
Al fine di favorire l’accesso ai servizi di salute mentale, Il Centro ha avviato anche una collaborazione con il Ministero della Salute per l’elaborazione dell’Italian Health Equity Status Report con il coordinamento dell’Ufficio OMS di Venezia, per la ricerca sul ruolo dei determinanti socio-economici (istruzione, occupazione, reddito) nell’accesso alla cura.

Anche i disturbi dello spettro autistico sono stati presi in considerazione, tramite l’Osservatorio Nazionale Autismo, durante l’emergenza sanitaria attraverso un ulteriore rapporto ha considerato tutti i fattori di vulnerabilità e l’estremo disagio ai cambiamenti di routine e contesti ambientali che in questi pazienti possono portare a condotte aggressive e allo sviluppo di comorbilità psichiatriche.
L’Osservatorio da diversi anni sta implementando su tutto il territorio nazionale un sistema curante-educativo-sociale integrato. I professionisti sanitari e sociali, gli educatori/insegnanti e i referenti regionali sono dal 2016 impegnati, nell’ambito del Fondo Autismo, nel garantire equità nell’accesso e presa in carico delle persone con disturbi dello spettro autistico e /o disabilità intellettiva e dei loro familiari attraverso politiche nazionali strategiche per la promozione dello sviluppo e della salute mentale in tutte le età della vita.

Iniziative specifiche, infine, sono state organizzate nell’ambito della giornata di sabato 10 ottobre. Nell’ambito delle attività svolte dal Centro, sabato 10 ottobre, si svolgerà a Roma, presso il circolo del tiro a volo, un evento per sensibilizzare la cittadinanza sul contributo dello sport alla presa in carico e alla riabilitazione di persone con disturbi psichiatrici e per la riduzione dello stigma.
L’evento fa parte delle attività del progetto SPHERE finanziato dalla comunità europea nell’ambito del programma ERASMUS+.

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