HIV / AIDS : SCHEDA DI SINTESI

Sull’Hiv c’è ancora tanta disinformazione: dalle modalità di trasmissione del virus, alle prospettive di vita delle persone con Hiv.
Grazie alle terapie, l’infezione da Hiv è oggi considerata un’infezione cronica che lascia spazio a progetti di vita personali, lavorativi e familiari, compreso quello di diventare genitori e di avere figli sani.
Inoltre, riducendo la quantità di virus nell’organismo, le terapie sono in grado di ridurre fino ad eliminare completamente il rischio di trasmissione.

Segnaliamo di seguito una scheda informativa prodotta da LILA – Lega italiana Lotta all’AIDS. 

In Italia sono moltissime le persone che hanno contratto l’Hiv ma non lo sanno. Si stima che, nella maggior parte dei casi, sono le persone che non sanno di avere l’Hiv a diffondere inconsapevolmente l’infezione: si tratta di persone che non si percepiscono a rischio, che non adottano precauzioni, che non fanno il test Hiv.
L’Hiv è un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale e dunque riguarda chiunque abbia una vita sessuale attiva, ma è sufficiente rispettare poche e semplici regole per proteggersi dall’infezione.

Hiv/Aids
L’Hiv è il virus dell’immunodeficienza umana: una volta entrato nell’organismo, attacca alcune cellule del sistema immunitario indebolendo progressivamente le naturali capacità di difesa. Se l’infezione non viene trattata con i farmaci, può comportare una grave compromissione del sistema

Vie di trasmissione
L’Hiv si trasmette solo in 3 modi:
– attraverso rapporti sessuali non protetti dal preservativo (trasmissione sessuale)
– attraverso l’uso in comune di siringhe e materiali iniettivi (trasmissione ematica)
– dalla madre ai figli durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno (trasmissione verticale).

Molti credono ancora che l’Hiv riguardi solo alcune persone (omosessuali, prostitute, tossicodipendenti), le loro scelte e i loro stili di vita, ma l’Hiv riguarda chiunque abbia una vita sessuale attiva. Il fatto che il rapporto sessuale avvenga tra persone dello stesso sesso o di sesso diverso, o che sia più o meno occasionale, non cambia nulla: l’Hiv è un virus a trasmissione sessuale e questa è di gran lunga la modalità d’infezione più diffusa.

Ulteriori informazioni su: Trasmissione e prevenzione dell’Hiv

I comportamenti sessuali a rischio di trasmissione sono:
– i rapporti sessuali penetrativi vaginali e anali, a rischio per entrambi i partner;
– i rapporti oro-genitali, a rischio solo per la persona che con la bocca stimola i genitali, mentre chi riceve la stimolazione non si espone ad alcun rischio.

Le regole del Safer Sex (Sesso più Sicuro)
– nei rapporti penetrativi utilizza sempre il preservativo;
– nel praticare la fellatio (stimolazione del pene con la bocca) usa il preservativo o evita di ricevere sperma in bocca;
– nel praticare il cunnilingus (stimolazione dei genitali femminili con la bocca) evita il contatto con il sangue mestruale.

La Profilassi Pre Esposizione (PrEP)
La PrEP consiste nell’assunzione preventiva di farmaci antiretrovirali in presenza di un rischio significativo di contrarre l’Hiv per via sessuale, al fine di ridurre le probabilità di infettarsi. È dunque uno strumento aggiuntivo di prevenzione per le persone Hiv-negative che abbiano comportamenti a rischio elevato, in particolare per coloro che non usano mai il profilattico o lo usano in modo sporadico e hanno frequenti rapporti occasionali o con partner a rischio per l’Hiv.
Attualmente, in Italia, la PrEP è acquistabile a proprie spese in farmacia, presentando la ricetta medica di un infettivologo. Per evitare che la PrEP sia inefficace o addirittura dannosa, è molto importante farsi seguire da un medico, assumerla correttamente ed effettuare alcuni esami fondamentali sia prima che nel corso della profilassi.

La Profilassi Post Esposizione (PPE)
La PPE consiste nell’assunzione di farmaci antiretrovirali immediatamente dopo l’esposizione al virus dell’Hiv, al fine di ridurre il rischio di infezione: deve essere iniziata al più presto (entro 48 ore) e ha la durata di 4 settimane, durante le quali sono previsti dei controlli per verificarne la tollerabilità.
Nel caso in cui si sia corso un elevato rischio d’infezione (rapporti sessuali non protetti con partner Hiv positivi o con indizi di esposizione al rischio molto recente), è possibile recarsi al pronto soccorso per valutare con il medico l’opportunità della PPE, tenendo conto che il rischio a seguito di una singola esposizione è comunque basso e che, se la persona con Hiv è in terapia e ha la carica virale stabilmente non rilevabile, il rischio è inesistente.

PPE – Profilassi Post Esposizione
In alcuni casi l’infezione da Hiv non genera alcun sintomo (sieroconversione asintomatica), in altri casi si manifesta invece una sintomatologia acuta (sindrome acuta retrovirale) che insorge tra i 4 giorni e le 4 settimane successive al contagio e dura solitamente da 1 a 3 settimane. I sintomi più comuni includono febbre, spossatezza, sudori notturni, rigonfiamento dei linfonodi, mal di gola, eruzioni cutanee: poiché si tratta di sintomi molto comuni e in parte simili a quelli di una semplice influenza, non c’è motivo di allarmarsi, ma se si manifestano a ridosso di un comportamento sessuale a rischio, è importante fare subito i dovuti accertamenti.

Diagnosticare l’Hiv
L’infezione da Hiv non può essere diagnosticata attraverso i sintomi né attraverso le comuni analisi del sangue. L’unico modo per diagnosticare l’infezione è quello di sottoporsi al test per l’Hiv.
Il test non è in grado di rilevare l’infezione nei giorni immediatamente successivi al contagio. Per ottenere un risultato attendibile è necessario che dall’ultimo comportamento a rischio trascorra un periodo di tempo (detto Periodo Finestra), variabile a seconda del tipo di test.
L’esito del test è positivo se viene riscontrata l’infezione da Hiv (sieropositività all’Hiv). L’esito è negativo se non viene riscontrata l’infezione da Hiv (sieronegatività all’Hiv).

Le terapie
L’avvento delle terapie antiretrovirali (nel 1996) ha determinato l’immediato crollo delle diagnosi di Aids e della mortalità, restituendo alle persone con Hiv un’aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale.
Le terapie oggi disponibili non sono ancora in grado di eliminare l’Hiv dall’organismo ma ne riducono la quantità a un livello molto basso, permettendo di prevenire i danni che il virus rischia di causare. Oltre a sostenere lo stato di salute, la terapia riduce il rischio di trasmissione del virus ad altre persone: più è bassa la quantità di virus nell’organismo, minore è il rischio. Se la terapia è efficace, la quantità di virus è talmente ridotta da eliminare completamente il rischio di trasmissione.

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