LE SIGARETTE CON POCA NICOTINA AIUTANO A SMETTERE DI FUMARE

fumoSigarette con un contenuto ridotto di nicotina per smettere di fumare. Un metodo sperimentato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh che potrebbe aprire una nuova via alla lotta contro il tabagismo. Lo studio, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, ha preso in esame 840 fumatori che per 6 settimane hanno consumato solo ‘sigarette extralight’.
“Se un prodotto tradizionale contiene 15,8 milligrammi di nicotina – sostengono i ricercatori – riducendo la quantità a 2,4 milligrammi la dipendenza cala”. Prima del test i pazienti coinvolti nella sperimentazione fumavano 21 sigarette al giorno e dopo pochi giorni di cura con il prodotto ‘alleggerito’ la media calava a 16.

Una scelta light. Gli esperti americani sono coinvinti di aver trovato un trattamento che funzionerà. Dopo un mese di cura il 35% dei volontari si era convertito al prodotto ‘light’ offerto dal gruppo di ricerca, scegliendo di dire addio al fumo. Per questo test non sono state scelte le bionde ‘light’ in commercio da anni, utilizzate per ridurre la dipendenza. Quese ultime infatti contengono una quantità di nicotina simile a quella dei prodotti tradizionali, ma si basano su un sistema che, per far passare la volgia di fumo, rende più difficile l’inalazione della sostanza. “Più studi hanno dimostrato che con il tempo, con quel tipo di prodotto, i fumatori riuscivano a inalare abbastanza nicotina. Dovevano inalare in modo più profondo e più frequentemente – , spiega Norman Edelman dell’American Lung Association, e fra gli autori della ricerca – . Per aiutare i pazienti, bisogna diminuire la quantità di nicotina nel tabacco. In quel modo la ‘voglia’ passa e non aumenta il numero di sigarette consumate”.

Un calo del 25%. “Le ‘bionde’ che abbiamo usato contengono poca nicotina e per questo anche se l’inalazione è profonda sono meno nocive – spiega Eric Donny dell’University di Pittsburgh, responsabille della ricerca – . E’ un approccio diverso e questo può aiutare in modo serio a combattere la dipendenza”. I ricercatori hanno rilevato che se il tabacco veniva confezionato con l’85% di nicotina in meno, dopo poco il consumo di sigarette calava del 25%. Dopo 6 settimane di sperimentazione, gran parte dei partecipanti avevano deciso di smettere di fumare.

Un primo passo per ridurre il tabagismo. Si tratta dello studio più vasto mai portato avanti su sigarette con un contenuto ridotto di nicotina e la Food and Drug Administration lo ha definito “una base scientifica” per ridurre il tabagismo. “Crediamo che questi dati debbano portare nel tempo a una politica per tagliare la nicotina contenuta nelle sigarette”, concludono Michael Fiore e Timothy Baker dell’università della Wisconsin School of Medicine e Public Health. Edelman, autore dello studio, pensa che sia poco probabile che la ricerca possa imporre presto nuove regole sul commercio di sigarette, anche perché lo studio è durato solo 6 settimane e sono coinvolti troppi interessi. “Va ricordato che – conclude Edelman – anche se le sigarette sono leggere, sono comunque nocive. Sarebbe meglio abbandonare completamente il fumo”.

Il tumore al polmone. Gli esperti ricordano che non è la nicotina a creare problemi per la salute, ma il rischio è legato ali derivati della combustione del tabacco. Il fumo di sigaretta è riconosciuto come il più importante fattore di rischio per l’insorgenza del carcinoma del polmone. La probabilità di svilupparlo è più alta di 14 volte nei tabagisti rispetto ai non fumatori. Aumenta fino a 20 volte in chi consuma oltre 20 sigarette al giorno. In Italia i prodotti a base di tabacco sono responsabili di oltre 9 decessi su 10 per cancro al polmone. E il fumo passivo è associato ad un incremento della probabilità di sviluppare questa neoplasia di circa il 30%.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICHE SOCIALI E SANITARIE, TABAGISMO. Contrassegna il permalink.