Mortality and Potential Years of Life Lost Attributable to Alcohol

PLoS ONESe è ben conosciuto in generale il ruolo patogeno del consumo di alcol, a cui viene attribuito un fattore di rischio per la mortalità alto, non esistono studi sistematici sulle eventuali differenze nel tasso di mortalità correlato all’alcol secondo l’appartenenza etnico-razziale.
L’articolo fornisce una stima aggiornata della mortalità prematura, prendendo a riferimenti due parametri, il numero di decessi e di Potential Years of life Lost (PYLL) (anni potenziali di vita persi) al di sotto dei 65 anni, attribuiti al consumo di alcol negli USA e differenziati per etnia, età e genere.
A livello metodologico, per stimare il numero di decessi e di PYLL attribuibili al consumo di alcol, gli autori hanno ristretto l’analisi alle persone di età superiore ai 14 anni e inferiore ai 65 anni. Ciò è dovuto a due ragioni principali. In primo luogo, la morte prematura è uno degli indicatori di salute pubblica più importanti, e molti dei PYLLs possono essere riscontrati in questa fascia d’età. Il secondo motivo attiene al fatto che i decessi in età superiore ai 64 anni sono spesso multifattoriali o difficili da ricondurre a un codice specifico, cosa che provocherebbe una distorsione dei dati calcolati sul l’intero ciclo di vita. Perciò, la mortalità attribuita all’alcol è stata stimata basandosi sugli indicatori sviluppati da indagini specifiche sull’alcol effettuate dall’istituto di Epidemiologia statunitense, integrati e corretti da altre fonti sul consumo pro-capite di alcol, mentre i dati della mortalità utilizzati provengono dal Dipartimento della salute americano.

I risultati indicano che, per il 2005, negli Usa nella fascia d’età 15-64 anni l’alcol è stato responsabile di 55974 decessi, di cui più dei 4/5 hanno riguardato uomini (46461 decessi di uomini, contro 9513 decessi di donne), rappresentanti il 9.0% del totale dei decessi registrati in quell’anno. Riguardo ai PYLL, l’alcol è responsabile di 1288700 PYLLs (sempre con una disparità di genere significativa, dato che i PYLL per gli uomini sono stimati in 1087280 e per le donne in 201420), pari al 10.7% di tutti i PYLL.
Calcolati su 100000 persone, i dati presentati in precedenza forniscono la cifra media di 29 decessi alcol-correlati, con forti disuguaglianze a seconda dell’appartenenza etnica (29 per i bianchi, 40 per gli afro-americani, 82 per i nativi americani, 6 per gli asiatici). Disparità molto simili a seconda delle origini etniche sono osservabili prendendo a riferimento il PYLL su 100000 persone, che in media è di 670. Il dato varia da 673 PYLL per i bianchi, a 808 per gli afro-americani, 1808 per i nativi americani, fino a 158 per gli asiatici.

In conclusione, come ipotizzato dallo studio, le differenze riscontrate nella mortalità prematura attribuibile all’alcol evidenziano chiare disuguaglianze di salute a livello etnico. In particolare, i nativi americani, e in misura minore gli afro-americani, quando comparati ad altre etnie, tendono ad avere un tasso standardizzato più alto di mortalità alcol-correlata e di PYLL.
Di conseguenza, il consumo di alcol può essere interpretato come un fattore che contribuisce in modo determinante sulle disuguaglianze di salute esistenti negli USA. Nella mortalità alcol-correlata, oltre alle differenze etniche, emerge chiaramente anche l’influenza del genere, poiché gli uomini, in tutti i gruppi etnici considerati, sono soggetti a una mortalità almeno tre volte più alta delle donne.

Mortality and Potential Years of Life Lost Attributable to Alcohol Consumption by Race and Sex in the United States in 2005,
Shield KD et alter
PLoS ONE 8(1): e51923, 2013

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