UNA REVIEW 1990-2013 DELLA LETTERATURA SU HIV E MIGRANTI IN CINA

logo-aidsNegli ultimi anni, l’attenzione degli studiosi e delle autorità sanitarie cinesi verso il paventato rischio di diffusione della trasmissione del virus HIV dalle fasce di popolazione a rischio alla popolazione generale, ha favorito sia l’implementazione delle politiche di prevenzione e di sensibilizzazione, che lo sviluppo di indagini e di studi sul fenomeno. Uno dei maggiori problemi connessi al virus dell’HIV è rappresentato dal massiccio processo di urbanizzazione che investe dagli anni ’80 la società cinese e che non accenna a diminuire.

La letteratura indica infatti con chiarezza che i migranti interni sono fra le fasce di popolazione più a rischio, a causa soprattutto della difficoltà di accesso al sistemi sanitario e delle precarie condizioni di vita e di lavoro dei migranti interni nelle metropoli cinesi. Un recente articolo presenta una review piuttosto esaustiva, poiché comprende l’analisi di studi in lingua cinese e inglese pubblicati fra il 1990 e il 2013, sulla prevalenza e sui rischi di HIV, MTS ed epatiti virali presso i migranti che dalle campagne si stabiliscono nei centri urbani della Cina. Le stime ottenute dai singoli studi presi in considerazioni sono state oggetto di una sistematica azione di review e di meta-analisi. Inoltre, le stime delle infezioni sono state oggetto di comparazione fra migranti e popolazione generale.

In tutto, sono stati così analizzati 411 studi. La prevalenza delle infezioni nei migranti sono risultati superiori in misura significativa rispetto alla prevalenza riscontrata  nella popolazione generale. Tale scarto a sfavore dei migranti interni appare maggiormente elevato per gonorrea, papilloma virus e, anche se in misura minore, HIV. Un altro interessante dato ottenuto dall’analisi della review è l’evidenziazione di gruppi sociali (autisti, lavoratori edili) maggiormente a rischio di infezione per MTS ed epatiti. La prevalenza di HIV nelle donne migranti interne in gravidanza (0,10%) è significativamente superiore a quella riscontrata nelle donne cinesi non migranti in gravidanza. Tuttavia, nonostante ricerche recenti sembrino affermare il contrario, i sotto-gruppi considerati più a rischio (sex worker, tossicodipendenti, omosessuali) non presentano, dai risultati della review, differenze significative, in base allo status migratorio, nei tassi d’infezione. Quindi, è possibile riassumere lo studio affermando che lo status migratorio incide in modo negativo sulle possibilità di infezione per le MTS e per le epatiti, ma lo status migratorio non sembra influire in modo significativo sulle possibilità di contrarre MTS ed epatiti per i sotto-gruppi più a rischio.

Zou X. et alter, 2014, Rural-to-urban migrants are at high risk of sexually transmitted and viral hepatitis infections in China: a systematic review and meta-analysis, BMC Infectious Diseases, Vol. 14, n. 1, pp. 1-8

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