BUONE PRASSI E MODELLI ORGANIZZATIVI INTEGRATI PER LE TOSSICODIPENDENZE – Convegno

In Italia la popolazione carceraria corrisponde a 66.973 detenuti (dati al 31/01/2012) , 13.854 sono in attesa di giudizio, 24.231 sono gli stranieri e 25.000 i tossicodipendenti: un detenuto su tre riscontra problematiche relative alle tossicodipendenze. Il tasso di prevalenza di detenuti tossicodipendenti risulta molto maggiore rispetto a quello riferito agli utenti tossicodipendenti nella popolazione generale.
Il convegno, Buone prassi e modelli organizzativi integrati per le tossicodipendenze in carcere che si terrà a Firenze il prossimo 21 Maggio, rappresenta un momento di restituzione dei risultati del progetto nazionale “Sperimentazione di una metodologia di intervento per le problematiche sanitarie nell’ambiente carcerario”, e, a quattro anni dall’attuazione del Decreto CPM 1/4/08 relativo al passaggio della sanità penitenziaria al SSN, è l’occasione per offrire un aggiornamento ai partecipanti sullo stato di attuazione degli interventi del settore.

L’organizzazione dei percorsi socio-assistenziali destinati al settore delle Dipendenze in ambito penitenziario è stata orientata alla qualità e allo sviluppo di buone prassi operative integrate.

In questo contesto si è collocato il Progetto “Sperimentazione di una metodologia di intervento per le problematiche sanitarie nell’ambiente carcerario”, promosso dal Ministero della Salute e affidato alle Regioni Toscana e Emilia Romagna quali Regioni Capofila, che, attraverso il coinvolgimento di numerose regioni, hanno perseguito le finalità indicate a livello nazionale.

Nell’ambito del progetto sono stati realizzati percorsi formativi – che hanno coinvolto i sert penitenziari delle regioni aderenti, rappresentanti del PRAP e del privato sociale – volti a condividere metodologie e prassi finalizzate alla stesura delle “linee guida sul trattamento sanitario dei detenuti in carcere”.

Gli interventi promossi nell’ambito del progetto hanno avuto la finalità di accompagnare la transizione della sanità penitenziaria, coordinare progetti regionali in alcune realtà pilota, introdurre modalità di lavoro di equipe miste (intra-extracarcerarie), produrre linee guida sui trattamenti e la riduzione dei rischi correlati alle malattie infettive e diffusive in ambito penitenziario.

PROGRAMMA CONVEGNO

SCHEDA DI ISCRIZIONE

Questa voce è stata pubblicata in CARCERE. Contrassegna il permalink.