GENITORI ASSENTI: FIGLI PIÙ PROPENSI AD ALCOL E FUMO – Risultati di una ricerca

alcol e fumoQuanto conta la presenza dei genitori nella vita dei figli? Una ricerca inglese ha verificato il legame esistente tra genitori assenti durante l’infanzia e la propensione ad alcol e fumo fin dalla più tenera età.
Il peso dei genitori assenti si sente presto
Non è una novità che la mancanza di un genitore durante l’infanzia possa rappresentare un problema per i figli, indipendentemente dalle cause dell’allontanamento; in passato diversi studi hanno dimostrato che i ragazzi con genitori assenti hanno avuto in età adulta maggiori probabilità di avvicinarsi a fumo e alcol. Oggi una nuova ricerca ha verificato il collegamento esistente con il vuoto lasciato dal genitore e ha verificato che la tendenza al consumo inizia davvero molto presto, attorno agli 11 anni.

La ricerca
I ricercatori dell’University College di Londra hanno esaminato i dati raccolti per il Millennium Cohort Study, un progetto del Regno Unito che tiene sotto controllo lo stato di salute della popolazione giovanile raccogliendo notizie relative a circa 19.000 bambini e ragazzi nati tra il 2000 e il 2002.
I giovani presi in considerazione per lo studio sulle conseguenze dei genitori assenti sono stati quasi 11.000, monitorati fino all’età di 7 anni e intervistati in merito alle loro abitudini, mediante un questionario di auto valutazione, una volta raggiunti gli 11 anni.
I risultati sono poco rassicuranti e rendono evidente il danno creato da genitori assenti nella vita dei più giovani: il 4% dei maschi e il 2% delle femmine ha dichiarato di aver provato a fumare già a 11 anni e, alla stessa età, il 15% dei ragazzi e il 10% delle ragazze ha avuto i primi contatti con l’alcol. I dati, raffrontati con quelli di coetanei che hanno vissuto un’infanzia con i loro genitori, hanno dimostrato che chi ha perso il padre o la madre, anche solo per un periodo, entro i 7 anni d’età ha un rischio più che doppio di iniziare a fumare nella pre-adolescenza.
La situazione si modifica di poco introducendo nell’equazione fattori come l’età della madre al momento del parto, la condizione economica e il livello di istruzione dei genitori.

Un vuoto da riempire

Secondo gli autori della ricerca, è probabile che la propensione verso atteggiamenti che alla lunga possono diventare autodistruttivi sia un tentativo di riempire il vuoto lasciato da genitori assenti, un modo per affrontare la situazione e potrebbe quindi essere d’aiuto fornire al minore un’assistenza psicologica ulteriore.

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