RESPINTI SULLA STRADA. Un’etnografia urbana sui minori non accompagnati.

curcioEsistono pochissimi contributi scientifici sulla condizione dei minori e ragazzi stranieri non accompagnati che vivono in situazioni di abbandono e di forte marginalità sociale. In genere, quando si affrontano tali problematiche, vengono privilegiati i toni sensazionalistici e le semplificazioni. Il volume curato da Curcio, pubblicato nel 2009, rappresenta uno dei pochi esempi di ricerca partecipata sul tema e contiene considerazioni di fondo che, a distanza di anni, mantengono intatto il loro valore euristico. Prima di esporre le tematiche del libro, è opportuno spiegare brevemente il contesto della ricerca e il peculiare metodo adottato nella ricerca. L’idea di commissionare una ricerca a Curcio proviene dagli operatori del Centro Belville, una struttura che offre servizi gratuiti a minori e ragazzi stranieri, situata nella periferia ovest di Milano e gestita dall’associazione Comunità nuova Onlus. Il metodo utilizzato da Curcio in questa e in numerose altre ricerche recenti, denominato “socioanalisi narrativa” consiste, in sintesi, nella messa a punto di un’analisi sociologica realizzata e rielaborata a partire dal vissuto e dai punti di vista dei protagonisti. Per raccogliere le testimonianze, vengono dunque tenuti degli incontri in cui vengono invitati i protagonisti a parlare di sé e di eventi ritenuti di comune interesse, sulla cui base poi il ricercatore, insieme ai narratori stessi, costruisce una griglia interpretativa.

Il volume assume così la struttura di una serie di brevi storie e di analisi scritte in prima persona, che sono però indicative di eventi e di fenomeni più ampi, integrate da brevi commenti del ricercatore e degli altri partecipanti. Prendono progressivamente forma le tappe, gli eventi, gli elementi più caratteristici della condizione dei minori e ragazzi stranieri residenti in Italia: le modalità e i significati biografici del viaggio, il ruolo della famiglia assente o lontana, la cattura o il respingimento una volta arrivati in Italia, il rapporto contrastato con le istituzioni italiane, le regole della sopravvivenza quotidiana (dormire, mangiare, lavarsi, vestirsi, lavorare) apprese nelle città italiane. Aldilà delle dure situazioni descritte e della disperazione che traspare da molti racconti, è interessante rilevare come le storie individuali permettano di analizzare le rigidità e le mancanze del sistema italiano per i minori stranieri non accompagnati, spesso costretti a vivere per anni in una sorta di terra di nessuno, mossi unicamente dall’istinto di sopravvivenza e dalle piccole reti solidali che riescono a crearsi.

Curcio R. (a cura di), 2009, Respinti sulla strada, Sensibili alle foglie.

Disponibile c/o CESDA.

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