UN DRAMMA FAMILIARE

Al cuore dei problemi alimentari come l’anoressia vi è sicuramente la domanda sull’amore. E il dubbio sulla risposta negativa. Come se le figlie e i figli temessero l’assenza di affetto da parte dei genitori.
In un testo storico del 1873, De l’Anorexie Histérique, Lasègue, illustre psichiatra, definì “dramma familiare” la particolare costellazione emotiva che l’anoressia e la bulimia producono all’interno del contesto familiare quando una figlia si ammala.
Tale “costellazione emotiva” è complessa, forte e contraddittoria, laddove l’amore convive con l’odio, la tolleranza con la rabbia, la comprensione con il rifiuto, il “voler fare” con l’impotenza.
A volte, tale complessità e tracotanza dei vissuti emotivi produce una sorta di “anestesia” nella famiglia o, viceversa, un circuito emotivo esasperato. Per esempio può accadere che i genitori non riescano a rendersi conto del sintomo della figlia, considerando le restrizioni alimentari della stessa e il suo controllo sul peso, un normale atteggiamento, un comportamento comune tra le ragazze di oggi. Capita, infatti, che l’allarme venga allora da altri parenti o da amici preoccupati.
L’esasperazione, viceversa, produce nei padri e nelle madri una sorta di frenetica corsa a rivolgersi a vari specialisti: dietologi, endocrinologi, omeopati, psicologi, o altre figure mediche e paramediche.
Quando la consapevolezza che la propria figlia è anoressica è presente, la famiglia è invasa e pervasa dall’angoscia: tutti, tranne lei, la figlia, che di tale consapevolezza non ne vuole sapere, e anzi insiste nel sostenere che i malati sono i genitori e che lei non è stata mai così bene.
In un articolo pubblicato sulla rivista Famiglia Oggi, Pamela Pace, attraverso un attento lavoro clinico, destinato ai genitori di adolescenti anoressiche, apre nuove decisive consapevolezze sulla comprensione della malattia.

FAMIGLIA OGGI
n.3 Maggio Giugno 2012
Un dramma familiare
Pamela Pace
Pag.84

La rivista è disponibile c/o il Cesda

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