MERCATI ONLINE DELLE SOSTANZE IN CRESCITA

I mercati online delle sostanze e del traffico di droghe sono in forte crescita. Il sito del Centro Studi Rosario Livatino offre una sintesi del fenomeno in due articoli, approfondendone anche gli aspetti legali e normativi. Fra i motivi dell’attrattività e del successo dei mercati online si citano l’ascesa dell’ecommerce, la grande disponibilità di rete e dispositivi digitali, la riservatezza/l’anonimato, l’assenza di contatti diretti fra venditori e acquirenti. Secondo le attività investigative e repressive, a partire dalla pandemia vi è stato un notevole impulso di questi mercati. In particolare, i canali di diffusione di singoli intermediari e organizzazioni criminali si sono ampliati dal dark web ad alcuni social network. Offrendo i social network più popolari servizi di crittografia, con molte garanzie di anonimato/sicurezza ai clienti, sono diventati di riferimento per la vendita di sostanze illegali.

“Il crescente utilizzo della rete telematica per tutte le tipologie di attività di E-commerce ha, di fatto, creato le condizioni per la crescita di una nuova forma di imprenditorialità criminale “fai da te”, anche nell’ambito del traffico di droga, favorendo notevolmente il mercato illecito dei diversi tipi di sostanze stupefacenti. La commercializzazione illegale delle droghe sulle reti elettroniche è, per le sue intrinseche caratteristiche, una modalità di diffusione delle sostanze stupefacenti particolarmente insidiosa e difficile da contrastare.

Consente, infatti, l’accesso al mercato clandestino di un numero potenzialmente indefinito di clienti, tra cui ragazzi, sembra garantire l’impunità e offre la possibilità ai consumatori, soprattutto quelli più giovani, di acquistare le sostanze direttamente da casa, senza dover entrare in contatto con lo spacciatore, ricevendole a domicilio in confezioni, spedite per posta aerea che assicurano la riservatezza circa il contenuto. In tale modo è mutato il rapporto tra venditore e consumatore perché la transazione avviene in assenza del contatto fisico e grazie all’ anonimato.

Le transazioni di sostanze stupefacenti avvengono sia nell’open web, rete accessibile attraverso le connessioni in chiaro, dove sono attivi numerosi siti web dediti a tali illecite attività, ma soprattutto nella c.d. darknet, la parte “oscura” della rete, alla quale si accede attraverso più complessi sistemi di connessione anonima e criptata, in uso a soggetti con profili criminali, che richiedono capacità e conoscenze più approfondite.

Essi sono una nuova tendenza nel commercio di droga, utilizzano servizi che garantiscono l’anonimato: i Tor Services e monete criptate come bitcoin e litcoin al fine di effettuare i pagamenti. Alcuni siti vendono per l’utilizzo personale, altri per la cessione dello stupefacente a terzi. L’anonimato la segretezza dell’acquisto, gli sconti ai membri che compiono acquisti regolari, le paure che possono essere un deterrente o spaventare una persona giovane sono minimizzati. L’anonimato e l’acquisto di pochi grammi per uso esclusivamente personale non escludono tuttavia il rischio di controlli e sanzioni per gli acquirenti.”

(…) Nel suo rapporto annuale, pubblicato il 10 marzo 2023, l’INCB rileva prove crescenti di un legame tra l’esposizione ai social media e l’uso di droghe, che colpisce in modo sproporzionato i giovani, i principali utenti delle piattaforme social, e una fascia di età con alti tassi di utilicco di droghe illegali. “Stiamo assistendo sui social network a una valutazione dell’uso di droghe e in particolare di cannabis, una facilitazione dell’acquisizione in vista di un uso addictive, non medico. E vediamo che c’è un legame tra l’esposizione dei giovani ai media e il loro livello di consumo di droga“, ha affermato Bernard Leroy, membro dell’INCB in un’intervista a UN News[2].

Il rapporto invita inoltre il settore privato a moderare e autoregolamentare le proprie piattaforme e limitare la pubblicità e la promozione del consumo di droghe non mediche. Oltre alle piattaforme di social media, i criminali sfruttano molti altri strumenti digitali, come valute digitali, pagamenti mobili e servizi di portafoglio elettronico, che facilitano e velocizzano il trasferimento internazionale di fondi e consentono loro di nascondere l’origine dei fondi illegali e di massimizzare profitti.

Le reti della criminalità organizzata continuano a raccogliere milioni dal traffico di droga, avverte il rapporto INCB, con conseguenze negative per le società e lo sviluppo economico, che vanno dalla corruzione all’aumento della criminalità organizzata, alla violenza, alla povertà e alla disuguaglianza. “L’INCB ha ritenuto che i flussi finanziari illegali meritassero un’attenzione e una considerazione speciali poiché il traffico di droga è un’industria altamente redditizia per i gruppi criminali organizzati“, ha affermato il presidente dell’INCB Jagjit Pavadia. “Questi gruppi fanno affidamento su flussi finanziari illegali per espandere e sostenere le loro attività criminali“.

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