MOZZICONI DI SIGARETTE E COSTI AMBIENTALI

Se i Governi di molti paesi hanno fatto passi importanti per frenare o vietare la plastica monouso in tutto il mondo, la plastica prodotta dall’industria del tabacco è stata spesso dimenticata. Una plastica monouso, come si legge in un articolo di magazine della Fondazione Veronesi, che si trova nei filtri delle sigarette. 

Filtri di mozziconi  che rappresentano il rifiuto più comune al mondo raccolto.
Il 40% dei rifiuti nel Mediterraneo è composto da mozziconi. Una percentuale questa di gran lunga superiore a quella delle bottigliette di plastica (9,5% del totale dei rifiuti)”.
Oltre ai costi sanitari conseguenti a danni provocati dal fumo, ci sono anche i costi ambientali.
A quanto ammontano questi ultimi? Secondo uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Tobacco Control ammontano addirittura a circa 26 miliardi di dollari l’anno (o 186 miliardi di dollari ogni 10 anni, al netto dell’inflazione).
Si tratta, dunque, di una cifra astronomica investita per la gestione dei rifiuti. In particolare, per la salvaguardia degli ecosistemi marini mondiali che parecchio risentono di questo tipo di inquinamento.
Per arrivare a stabilire i costi economici globali prodotti dall’industria del tabacco sono stati presi in considerazione dati pubblici relativi a: vendite di sigarette, costi di pulizia e del quantitativo di rifiuti di plastica dispersi sia sulla terra ferma sia in mare.
Ma come si è arrivati alla cifra di 26 miliardi l’anno?
“Il presupposto di partenza per la stima economica, il peso medio di ciascun filtro in plastica che è di 3,4 g. Incluso nei calcoli anche il peso degli imballaggi di plastica, gettati spesso insieme ai mozziconi e che si aggira in media intorno ai 19 g per una confezione standard da 20 sigarette. I ricercatori hanno stimato le proiezioni annuali e decennali dei costi ambientali ed economici della plastica del tabacco in base al tonnellaggio.
Sono state così effettuate proiezioni annuali e decennali dei costi ambientali ed economici, considerando che i mozziconi di sigaretta impiegano 10 anni per degradarsi. La cifra totale riflette le stime dei costi di pulizia e smaltimento (aggiustati per l’inflazione) della plastica totale generata da mozziconi e imballaggi che finiscono come rifiuti nel mare, nelle discariche o nell’ambiente.”
Ma dove si l’impatto maggiore di questa plastica? Soprattutto nei paesi a basso medio reddito come Cina, Indonesia, Bangladesh e Filippine. Qui il “tasso di dispersione “ si aggira su valori tra l’1% e il 14%.  Una situazione che, oltre a stimolare l’azione di politiche sulla salute e sull’ambiente da parte dei Governi di tutti i paesi, dovrebbe farci assumere atteggiamenti più responsabili, a partire da noi stessi.

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