OFFERTA DI GIOCO E SVILUPPO DI PROBLEMATICITA’: QUALE RELAZIONE?

Proponiamo una sintesi di un articolo a cura di Mauro Croce pubblicato sulla rivista ALEA BULLETIN IX – 2/2021 nel quale l’autore analizza la relazione esistente tra l’offerta di gioco e l’incidenza della
patologia.

L’autore passa in rassegna alcuni studi e sottolinea come nessuno di essi dimostra l’ipotesi della indipendenza tra offerta di gioco e problematicità, anzi, un’alta percentuale di evidenze mostra una relazione positiva.

E’ ormai assodato che i livelli di gioco d’azzardo nella popolazione tendono a salire o scendere con la disponibilità, ed è possibile anche che i problemi di gioco seguano queste variazioni.
Secondo l’autore, per giungere a risultati più solidi, sarebbe necessario parametrare in parallelo le variazioni relative alla composizione della popolazione e i cambiamenti della tipologia dell’offerta di gioco.

A tal proposito, afferma l’autore, è il caso di osservare come l’introduzione di nuove tipologie di gioco tenda sostanzialmente ad espandere il mercato complessivo.
Per chiarire questo concetto, l’autore fa riferimento ad una teoria piuttosto complessa ed interessante, sviluppata nell’ambito degli studi sull’alcol: quella del cosiddetto “consumo totale” proposta da Lederman (1956) sulla base di una ipotesi di correlazione tra il consumo di alcol pro-capite della popolazione e la mortalità alcol-correlata. Nel caso del gioco d’azzardo non sono noti gli studi sviluppati sulla base di questo modello, e le relazioni tra gioco totale pro capite (in termini di spesa o di frequenza di gioco), entità dei danni subiti e riferiti e tipo di gioco, non sono certe. In ogni caso, la stabilità della curva di consumo, insieme agli andamenti più probabili delle varie curve di rischio, porta a concludere che l’aumento di volume totale di gioco conduce all’aumento dei danni conseguenti.
Un aspetto di grande importanza riguarda la rischiosità dei giochi, ovvero i fattori additivi degli stessi tali da favorire una evoluzione patologica della condotta di gioco.
Tra gli aspetti da considerare, secondo Croce, ci sarebbero quelli di tipo “situazionale”, legati al setting di gioco, la collocazione, l’accessibilità; quelli strutturali, collegati alle caratteristiche specifiche del tipo di gioco.
Riuscire a pervenire ad uno strumento scientifico che sia utile a tutti, dagli operatori dei servizi, alle amministrazioni pubbliche, ai consumatori, ai legislatori e alla stessa industria del gioco, che abbia un fondamento oggettivo per poter individuare preventivamente il potenziale di rischio dei diversi giochi e quindi valutare l’immissione nel mercato, si presenta come obiettivo quanto mai importante e urgente.
Particolarmente interessante è il modello ASTERIG – Assessment Tool to Measure and Evaluate the Risk Potential of Gambling Products, questo strumento si avvale di punteggi numerici in grado di misurare il potenziale di rischio additivo di ogni specifico gioco, considerando e ponderando dieci parametri intercorrelati, e ponderando dieci parametri intercorrelati, ed è in grado di evidenziare quali specificità possono presentare un rischio potenziale.
I dieci fattori sono:
– Frequenza delle vincite,
– Quasi vincite,
– Frequenza delle giocate,
– Disponibilità dei giochi (prossimità e densità),
– Possibilità di effettuare giocate multiple e contemporanee,
– Continuità di gioco (gioco senza interruzioni),
– Tempo di riscossione,
– Libertà di puntata,
– Jackpot cumulativo,
– Effetti sonori rumorosi.
Sugli effetti della riduzione dell’offerta l’articolo cita il caso della Norvegia dove nel 2001 è stata istituita una autorità governativa per il gioco d’azzardo e nel 2003 un monopolio statale per la gestione degli apparecchi da intrattenimento.
A seguito di una serie di interventi (divieti di aperture notturne, riduzione di apparecchi di gioco, introduzione di apparecchi meno pericolosi, impossibilità di erogazione delle vincite in contanti …) si è riscontrata una prevalenza di problemi di gioco d’azzardo sulla popolazione più bassa, con l’eccezione del gioco d’azzardo nei giovani.

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