SOCIAL MEDIA E ANSIA SOCIALE

Il DSM-5 definisce il disturbo d’ansia sociale come una “paura o ansia persistenti relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri, come essere osservati o eseguire prestazioni di fronte ad altri.”
Quest’ansia interferisce con il normale funzionamento e persiste in genere per sei mesi o più.
L’ansia sociale è tra i disturbi d’ansia più comuni ma un certo grado di ansia sociale è adattivo, ovvero svolge una funzione di sopravvivenza molto importante.
C’è tuttavia una soglia oltre la quale l’ansia sociale supera la sua funzione evolutiva ed adattiva e diventa disfunzionale.
I social network favoriscono questa connessione agevolando la soddisfazione dei propri bisogni sociali ma, come spiega Hofmann, il problema sorge “quando le persone non vivono la loro vita reale perché passano così tanto tempo sui social media”.

Alcuni di essi potrebbero soffrire di ansia sociale.

L’interazione di persona potrebbe essere per questi soggetti così minacciosa da orientarli ad una comunicazione online percepita come meno pericolosa; quindi trascorrono tanto tempo sui social media perché poco abili a stare nella vita reale.

Franklin Schneier, codirettore della Clinica per i disturbi d’ansia della Columbia University, spiega che l’uso di Internet potrebbe essere per le persone che soffrono di ansia sociale un comportamento di evitamento disadattivo come una risorsa; infatti i soggetti estremamente timidi che diversamente non avrebbero molte opportunità di interazioni sociali, attraverso l’uso dei social media potrebbero aumentare le loro possibilità di interagire.

Alcune ricerche supportano l’idea che molte persone con ansia sociale preferiscano comunicare online.
Una meta-analisi del 2016 pubblicata sulla rivista Computer in Human Behaviour, ha mostrato una correlazione tra ansia sociale e sentimenti di benessere online.

La comunicazione mediata dal computer offre alcune caratteristiche chiave che possono attrarre gli individui socialmente ansiosi ad esempio la comunicazione con testo e audio limitati, la garanzia di anonimato e l’asincronicità, ovvero la non necessità di rispondere subito.

Mancano dunque alcuni dei segnali sociali richiesti dalla comunicazione faccia a faccia e in particolare quelli che rappresentano un problema per chi è socialmente ansioso.

È quindi plausibile, secondo Hofmann, che tali soggetti possano sentirsi più a proprio agio in un ambiente digitale.
Questa preferenza per la comunicazione online tuttavia non garantisce esiti positivi per la salute mentale di tali soggetti e infatti, la suddetta meta-analisi, ha riscontrato una correlazione tra ansia sociale e uso patologico di Internet.

Secondo gli autori, gli individui socialmente ansiosi, sentendosi più a proprio agio online, potrebbero iniziare a fare affidamento sulla comunicazione mediata dal computer evitando sempre di più le interazioni vis a vis.

Uno studio pubblicato su Personality and Individual Differences ha rilevato che gli individui con punteggi alti di ansia sociale che si impegnano frequentemente nella comunicazione online, evidenziano bassi livelli di autostima e livelli più alti di depressione, suggerendo che i loro tentativi di compensare le inadeguatezze sociali offline potrebbero non migliorare il loro benessere psicologico.

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