POVERTA’ URBANA IN AFRICA E INFEZIONE DA HIV

AIDS BEHAL’associazione fra rischio di contrarre HIV e condizioni socio-economiche disagiate nei paesi a basso reddito è stata oggetto di pochi studi. Le ricerche finora condotte, secondo gli autori dello studio, hanno mostrato risultati piuttosto contraddittori: una parte degli studi indica in linea di massima che la povertà incrementa la vulnerabilità al virus, mentre altri studi attestano che sono le persone con migliori condizioni di salute generali ad essere maggiormente a rischio di contrarre il virus dell’HIV.   Continua a leggere

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LA CO-INFEZIONE DI HIV E TUBERCOLOSI: UNO STUDIO ITALIANO

EUR JOUR PUB HEAIl fenomeno della co-infezione di tubercolosi e HIV continua a rappresentare un problema in molte regioni europee, inclusa l’Italia. Lo studio analizza l’estensione del fenomeno in Italia, descrivendo e analizzando le caratteristiche delle persone con AIDS e con tubercolosi riportate nel Registro Nazionale dell’AIDS a partire dal 1993.

Dal 1993, sono stati riportati 45403 casi di AIDS, di cui 4075 (8.9%) presentano anche una comorbilità di tubercolosi. Dal 1993, si registra un incremento nella proporzione di persone con diagnosi di AIDS con tubercolosi, Continua a leggere

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MODELLI DI CONSUMO DEL KHAT FRA USO RICREAZIONALE E DIPENDENZA

thIl khat è una sostanza molto poco conosciuta in Occidente, il cui consumo è sostanzialmente limitato a immigrati che ne hanno appreso l’uso nelle regioni di provenienza. La pianta di khat contiene degli alcaloidi psicoattivi con proprietà stimolanti dal punto di vista psico-fisico (per diversi aspetti simili agli effetti delle anfetamine) ed è usata da secoli, in alcune regioni dell’Africa orientale e del Medio Oriente, sia in contesti e con finalità ricreazionali, che per usi religiosi. Il maggiore produttore mondiale di khat è lo Yemen. L’introduzione nelle società occidentali di questa sostanza è perciò attribuita a migranti provenienti da queste aree, quindi in Italia soprattutto alla comunità somala, etiopica ed eritrea. Continua a leggere

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MODELLI DI TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA DA EROINA E INFLUENZA DEL GENERE: UNO STUDIO ITALIANO

psycho drugsLo studio, condotto da ricercatori dell’Ospedale Universitario S. Chiara di Pisa, intende analizzare le differenze di genere presso un gruppo di persone dipendenti da eroina in trattamento. Il campione oggetto d’analisi è costituito da 1090 persone dipendenti da eroina con dipendenza fisica –secondo i criteri del DSM IV- che avevano richiesto un trattamento terapeutico negli anni 1994-2005 presso l’Ospedale Universitario S. Chiara di Pisa. L’età media dei pazienti è di 29 anni, con una prevalenza di uomini (76.2%), single (64.4%), con scarsi livelli d’istruzione e disoccupati (39.6%).

La modalità principale di trattamento Continua a leggere

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EATING DISORDERS MORE COMMON IN MALES THAN REALIZED

Jama pediatricsSi è abituati a pensarlo come un problema femminile, tuttavia i disturbi del comportamento alimentare stanno diventando frequenti anche nei maschi.
È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics che ha coinvolto circa 5.500 adolescenti americani. Continua a leggere

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CEDRONEWS MAGGIO

E’ disponibile il numero di Maggio 2014 della Newsletter della Retecedro:

 NEWSLETTER MAGGIO 2014

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RELAZIONE EUROPEA SULLA DROGA 2014: TENDENZE E SVILUPPI

emcdda1L’Osservatorio Europeo sulle droghe ha presentato la “Relazione europea sulla droga 2014: Tendenze e sviluppi”. Il documento illustra le tendenze di consumo nei 28 paesi europei, in Turchia e in Norvegia. Continua a leggere

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EPATITE C: LINEE GUIDA OMS

hepctreatmentcoverL’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente pubblicato le Linee guida sull’epatite C, un’infezione cronica di cui soffrono 130-150 milioni di persone nel mondo e che causa 350-500 mila morti all’anno. Continua a leggere

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GLOBAL STATUS REPORT IN ALCOHOL AND HEALTH 2014

oms alcolL’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.) ha diffuso un importante documento su Alcol e Salute nel mondo, ricco di informazioni importanti. GLOBAL STATUS REPORT IN ALCOHOL AND HEALTH 2014.
Continua a leggere

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APP CONTRO L’ALCOL

jamaUna app per tenere lontani dall’alcol. È il risultato di uno studio comparso su JAMA Psychiatry col titolo A Smartphone Application to Support Recovery From Alcoholism.
Una applicazione per smartphone molto articolata – con tecniche di rilassamento, un allarme che segnala la vicinanza a un posto a rischio (come ad esempio un bar), un pulsante d’emergenza per ottenere aiuto, giochi per distrarsi, ecc. – ha aiutato il 52% dei partecipanti allo studio a evitare di bere nel corso dell’anno.

A Smartphone Application to Support Recovery From Alcoholism: A Randomized Clinical Trial
David H. Gustafson; Fiona M. Tavish; at. al.
JAMA Psychiatry 2014 – 71

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