IAD, USO DEI SOCIAL NETWORK E DISTURBI DI ANSIA SOCIALE

RIV PSICHIn attesa delle novità apportate in campo diagnostico sulle nuove patologie associate all’uso delle tecnologie di rete dalla nuova edizione del DSM, giunto alla sua quinta edizione, un recente studio italiano studia la correlazione fra diagnosi di IAD (disturbi da dipendenza da Internet), uso dei SSN (siti di social network) e ansia sociale. La IAD è definita come un disturbo correlato a problemi di mancanza di controllo degli impulsi nell’uso delle nuove tecnologie di rete. Lo studio esamina la presenza di IAD presso un campione di 250 adolescenti (compresi nella fascia d’età 14-18 anni) e la sua correlazione con disturbi di ansia sociale. Precedenti indagini hanno infatti ipotizzato che l’uso patologico –in genere definito come uso eccessivo a livello quantitativo- della rete si associ con problemi relazionali e sociali. Sul piano metodologico, sono stati utilizzati tre questionari per misurare l’uso della rete e la presenza di ansie sociali.

I risultati attestano nel campione una prevalenza del 2% di IAD. Dal punto di vista dei comportamenti online, i SSN sono molto usati, anche se non sono i siti maggiormente visitati dai soggetti con IAD. Piuttosto, gli autori notano sì una correlazione fra ansia sociale e IAD, ma non fra ansia sociale e uso/non uso di SSN. In conclusione, l’uso di SSN inteso come variabile non è correlate a un incremento del rischio per IAD, o a un incremento di ansia sociale. Tuttavia, se associato con un uso prolungato della rete di 5-6 ore o più, o con l’uso concomitante di chat-room e/o di gioco d’azzardo online, secondo gli autori vi è un significativo rischio di psicopatologia.

Va osservato, in sede di analisi critica dei risultati, che l’attendibilità dello studio risente della scarsa consistenza teorica della diagnosi di IAD: il criterio quantitativo, per quanto importante, non appare un criterio soddisfacente per definire la presenza di patologie di tipo psichiatrico associate all’uso intensivo delle nuove tecnologie. In ragione di questo limite intrinseco della categoria di IAD, occorre perciò cautela nel compiere correlazioni fra ansia sociale e usi patologici della rete. In particolare, appare necessario tenere in maggior conto della complessità e della varietà dei comportamenti online, che non si riducono al loro uso quantitativo, né al tipo di siti maggiormente visitato.

Rusconi A. C. et alter, Internet addiction disorder and social networks: statistiacal analysis of correlation and study of the association with social interaction, Rivista Di Psichiatria, Vol. 47 (6), pp. 498-507.

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