Nel corso degli ultimi anni grande attenzione è stata dedicata alle Dipendenze “comportamentali”, il cui correlato neurofisiopatologico è risultato essere affine a quello delle più note sostanze psicoattive.
Il clamore suscitato dalle problematiche legate al Gioco Patologico ha impressionato significativamente l’opinione pubblica e la presenza di una offerta di “giochi” molto più ampia del passato incoraggia larghe fasce della popolazione ad accedervi, amplia la numerosità dei Giocatori “sociali” e quelle dei giocatori
“problematici“ e “patologici”.
La complessità degli aspetti clinici, sociali e legali incute grande preoccupazione per le risorse umane, materiali e finanziarie da dedicare alla cura ed alla riabilitazione.
Non meno preoccupante per la risonanza dei dati pubblicati è la situazione correlata alla tematica dei Disturbi da eccessivo utilizzo delle tecnologie digitali (Internet Addiction Disorder o IAD). Essi insorgono quando un utilizzo ludico-ricreativo, (che si potrebbe definirebbe “sociale”) lascia il posto a quadri clinici ben classificati ad hoc da Goldberg già nel 1995. Continua a leggere
NATIVI DIGITALI E ADULTI NELL’APPROCCIO ALLA RETE – Risultati di una ricerca
ALCOL E GIOCO D’AZZARDO: I DENOMINATORI COMUNI
Il nostro paese figura tra i più importanti produttori di alcolici, difatti nel 2013 l’Italia ha conquistato lo scettro di primo produttore di vino al mondo (52,4 milioni di ettolitri), con una quota del 18,2% su un totale di 287,6 milioni di ettolitri. Negli ultimi anni, si è anche guadagnata un posto nell’Olimpo del gambling europeo forte di una spesa netta superiore ai 16 miliardi di euro.
A livello legislativo, i due settori presentano alcuni denominatori comuni: sia alcool sia il gioco d’azzardo sono legali, entrambi possono causare dipendenza, sono vietati ai minori di 18 anni, e entrambi mostrano le etichette di avvertenza che ne segnalano la pericolosità d’uso. Continua a leggere
L’ALCOL MORTALE – Risultati di uno studio
Una recente ricerca scientifica ha scoperto che l’assunzione – anche moderata – di alcol è una causa diretta dell’insorgenza di tumori in diverse parti del corpo.
Lo studio, a cura di Jennie Connor del Dipartimento di Medicina Preventiva e Sociale dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, è stato pubblicato sulla rivista Addiction.
Secondo la ricerca, almeno il 6% di morti per cancro nel mondo sono da ricondurre all’assunzione di alcol. Nella percentuale sono inclusi anche i casi di chi non è un bevitore forte, ovvero i consumatori moderati di prodotti alcolici. Continua a leggere
RAPPORTO GIOVANI 2016 SULLA CONDIZIONE GIOVANILE IN ITALIA
Non una “generazione perduta”, piuttosto, una generazione “disorientata e dispersa”. Ma non “disillusa” e tantomeno “disperata”.
Al contrario: gli italiani che nel 2016 hanno tra 18 e 32 anni vivono con fastidio ( e giustamente) l’etichetta stereotipata dei perdenti.
Si rivelano e si rivendicano dinamici, pronti a muoversi e a imparare, capaci di guardare (finalmente) a un futuro da progettare. Proprio quello che il Paese non è stato altrettanto capace di prospettare finora, indicando una strada di sviluppo personale e professionale e valorizzando (anche con una remunerazione adeguata) l’ energia delle nuove leve.
Volta in qualche modo pagina e racconta una storia diversa rispetto alle ultime edizioni il “Rapporto Giovani 2016 sulla condizione giovanile in Italia” che l’ Istituto Toniolo di Milano realizza dal 2012 con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo e presentato la scorsa primavera all’Università Cattolica di Milano. Continua a leggere
GIOCO D’AZZARDO ITALIA: 200mila I GIOVANISSIMI A RISCHIO
In aumento il gioco d’azzardo per i giovani tra i 15 e i 19 anni: dal 39% del 2014 la percentuale è passata al 42% del 2015.
Sono duecentomila gli adolescenti italiani dediti al gioco d’azzardo. E il dato è in costante aumento. Di pari passo con le macchinette piazzate nei bar e nelle tabaccherie e con la crescita delle sale slot. Sono i ‘gratta e vinci’ però che vanno per la maggiore. Continua a leggere
NUOVE FORME DI GIOCO D’AZZARDO TRA I GIOVANISSIMI
Aumenta il numero di studenti che gioca d’azzardo. Tuttavia si profila una diversa forma di patologia scatenata non più dalla eventualità di ottenere denaro, ma dalla semplice possibilità di trascorrere più tempo giocando.
Dal gambling al gaming, il passo è breve: nei prossimi cinque anni, il nuovo paradigma della dipendenza da gioco per i ragazzi in età scolare non sarà più – o soltanto – l’alea, l’azzardo per vincere soldi, quanto il gioco in sé. Ne è convinta Sabrina Molinaro, responsabile della Sezione di Epidemiologia e Ricerca servizi sanitari dell’Istituto di fisiologia clinica-CNR Pisa, che dal 2008, attraverso gli studi IPSAD e ESPAD, monitora l’andamento delle dipendenze in Italia. Continua a leggere
L’IMPEGNO DELLA REGIONE TOSCANA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE
Raddoppiano (quasi) le risorse della Regione per sostenere i servizi e le politiche contro la violenza sulle donne.
L’annunciano il presidente della Toscana Enrico Rossi, assieme alla vice presidente Monica Barni che detiene la delega alle pari opportunità.
“Contro la violenza sulle donne dobbiamo agire tutti assieme – si legge in una nota – e come Regione siamo i primi pronti a fare la nostra parte”.
Ai 250 mila euro che già erano in bilancio – 50 mila erano però già prenotati e destinati alla formazione dei docenti, giacché la prevenzione non può che essere anche culturale – si aggiungono così adesso altri 200 mila euro. Quattrocentomila saranno a disposizione per il 2017. Continua a leggere
WORLD YOUTH REPORT – Rapporto Mondiale sulla Gioventù
Redatto dal Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali, il Rapporto Mondiale della Gioventù sull’Impegno Civico dei Giovani affronta il tema della partecipazione dei giovani alla vita economica, politica e comunitaria, rispondendo al crescente interesse degli ultimi anni, e un’accresciuta attenzione politica, verso l’impegno civico dei giovani tra i governi, i giovani e i ricercatori. Continua a leggere
POLIASSUNZIONE E SALUTE MENTALE
La poliassunzione di sostanze psicoattive è spesso associata a problematiche sia di salute che sociali, tuttavia solo pochi studi hanno valutato le possibili differenze tra tipi di sostanze co-assunte e tipologia di problematiche associate.
Morley del King’s College London e collaboratori hanno condotto un’indagine denominata “Global Drug Survey” alla fine del 2012, attraverso l’uso di un questionario on-line, per identificare possibili diversi modelli di consumo.
I ricercatori hanno raccolto dati su uso di droga nell’ultimo anno dal questionario, dati sociodemografici, problematiche di salute mentale, coinvolgimento in casi di violenza, comportamenti sessuali. Continua a leggere
GLI ITALIANI E L’ALCOL – Dati
Non ci sono solo gli “heavy drinker”, ma anche i consumatori eccedentari e i “binge drinker”. Il messaggio lanciato dall’Istituto superiore di sanità è chiaro: qualunque consumo di alcol che supera la soglia del minimo rischio è dannoso.
Bevono troppo e spesso, ma non chiedono aiuto per porre fine alla dipendenza. Non ricevono diagnosi, cure e trattamenti. E non vengono riabilitati. Solo il 10% dei cosiddetti “heavy drinker”, coloro che consumano una quantità di alcol dannosa per la salute (oltre 40 g di alcol giornalieri per le donne e più di 60 g per gli uomini secondo l’Oms), viene preso in cura dai centri alcologici del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
È il quadro del consumo dannoso di alcol in Italia, presentato dall’Istituto superiore di sanità. Continua a leggere