Un’analisi di Kaiser Permanente su più di 100.000 gravidanze nel nord dello stato della California ha trovato un aumento del 25% del tasso di uso di cannabis in gravidanza dopo l’inizio della pandemia nella primavera del 2020.
Lo studio ha riscontrato che nell’anno precedente alla pandemia il 6,75% delle donne in gravidanza usava cannabis nelle prime fasi di gravidanza, e che durante la pandemia questo tasso è salito all’8,14%.
Lo studio non ha determinato i motivi per i quali una quota maggiore di donne in gravidanza starebbero usando cannabis. “I nostri studi precedenti hanno mostrato che la prevalenza e la frequenza di uso di cannabis prenatale sono aumentate nel corso del tempo, e che le donne in gravidanza tendono maggiormente a usarla se si sentono depresse, ansiose o se hanno esperito dei traumi. Appare più che possibile che più donne in gravidanza stiano utilizzando cannabis in un tentativo di auto-medicamento durante la pandemia” afferma Kelly Young-Wolff, PhD, una psicologa clinica della Division of Research di Kaiser Permanente. “I provvedimenti di autoconfinamento domestico, le preoccupazioni di venire infette dal virus, le sfide economiche, l’incremento del peso della cura dei bambini e altre difficoltà legate alla pandemia potrebbero avere contribuito al fatto che le donne in gravidanza si siano sentite più stressate e depresse in quel periodo” ha aggiunto Young-Wolff. Continua a leggere
INCREMENTO IN CALIFORNIA DELL’USO DI CANNABIS IN GRAVIDANZA DURANTE LA PANDEMIA
HIV: LA PANDEMIA TORNA A CORRERE TRA I GIOVANI
La pandemia da HIV, contenuta dalle scoperte della scienza, non ferma la sua corsa anche a causa dei rallentamenti nei servizi di assistenza e di prevenzione causati dalle diverse ondate del Covid-19. Il risultato è che si contagiano sempre più persone e sempre più giovani e questo stride con quanto annunciato precedentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che aveva fissato per il 2030 la debellazione totale della diffusione dell’HIV. Ebbene: con 38milioni di persone sieropositive nel mondo e poco meno di 2milioni di nuove diagnosi solo nel 2020, il termine difficilmente sarà rispettato.
Occorre fare qualcosa al più presto: occorre riportare al centro della discussione l’HIV e questo compito spetta sia ai media, sia soprattutto alle istituzioni sanitarie, chiamate a scrivere i nuovi percorsi sanitari per questi pazienti che, grazie ai nuovi farmaci, sono sempre più cronicizzati. Continua a leggere
Porre fine alle disuguaglianze per sconfiggere l’AIDS entro il 2030
Porre fine alle disuguaglianze e rimettersi rapidamente in carreggiata per raggiungere l’obiettivo della sconfitta dell’AIDS entro il 2030: è questa, in sintesi, la parola d’ordine che giunge dal Meeting ONU ad alto livello sull’AIDS, High Level Meeting, svoltosi a New York dall’8 a a 10 giugno 2021. 193 gli Stati membri rappresentati con 14 Presidenti tra i relatori oltre a cinque vicepresidenti e a quattro primi ministri.
Nella sua introduzione all’High Level Meeting (HLM) il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres ha spiegato con chiarezza: “I percorsi concordati sei anni fa per debellare l’AIDS entro il 2030, obiettivo integrante dell’Agenda per uno Sviluppo Sostenibile (DSGs), hanno perso slancio mancando gli obiettivi concordati per il 2020. Il netto contrasto tra i grandi successi riportati in alcune aree del mondo e i fallimenti registrati in molte altre aree conferma che l’HIV rimane una pandemia di disuguaglianze. Questo incontro -ha proseguito Guterres- ci offre la possibilità di rilanciare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile proprio a partire da urgenti azioni contro le disuguaglianze, da maggiori investimenti internazionali per la salute, per le iniziative umanitarie e nei sistemi di controllo delle pandemie”. Continua a leggere
OFFERTA DI GIOCO E SVILUPPO DI PROBLEMATICITA’: QUALE RELAZIONE?
Proponiamo una sintesi di un articolo a cura di Mauro Croce pubblicato sulla rivista ALEA BULLETIN IX – 2/2021 nel quale l’autore analizza la relazione esistente tra l’offerta di gioco e l’incidenza della
patologia.
L’autore passa in rassegna alcuni studi e sottolinea come nessuno di essi dimostra l’ipotesi della indipendenza tra offerta di gioco e problematicità, anzi, un’alta percentuale di evidenze mostra una relazione positiva.
E’ ormai assodato che i livelli di gioco d’azzardo nella popolazione tendono a salire o scendere con la disponibilità, ed è possibile anche che i problemi di gioco seguano queste variazioni.
Secondo l’autore, per giungere a risultati più solidi, sarebbe necessario parametrare in parallelo le variazioni relative alla composizione della popolazione e i cambiamenti della tipologia dell’offerta di gioco. Continua a leggere
RIPARLIAMO DI ALCOL. Confronto tra professionisti su percorsi terapeutici e proposte per il futuro – Webinar 14 ottobre 2021
Segnaliamo un webinar organizzato da Federserd sull’alcoldipendenza.
In questo webinar ci si sofferma su alcune conseguenze dell’uso eccessivo di alcol in termini di salute e sulle azioni di sanità pubblica conseguenti.
I noti pericoli del consumo alcolico possono portare a situazioni di cronicità con impegnativo interessamento del sistema socio sanitario. Inoltre sono presenti nel nostro paese strutture riabilitative specifiche per i disturbi alcol correlati di ordine fisico e cognitivo, che spesso accompagnano la patologia. Continua a leggere
IMPATTO ORGANIZZATIVO, GIUDIZIARIO ED ECONOMICO DELLA TOSSICODIPENDENZA- FeDerSerD segnala studio condotto da C.R.E.A.
FeDerSerD segnala studio condotto da C.R.E.A. – Impatto organizzativo, giudiziario ed economico della tossicodipendenza
Supplemento di Mission – Italian Quarterly Journal of Addiction, con i risultati di uno studio (allegato) sull’ “Impatto organizzativo, giudiziario ed economico della tossicodipendenza” curato da C.R.E.A. Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità promosso dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) con il supporto di un board scientifico multiprofessionale a cui FeDerSerD e il Centro studi CERCO hanno contribuito. Continua a leggere
LA SALUTE DI CHI CONSUMA DROGHE E LA SALUTE MENTALE – Summer School
Summer School 2021 – 2-3-4 settembre 2021 – on line su piattaforma Zoom
La salute di chi consuma droghe e la salute mentale
Saperi critici a confronto per una alternativa alla patologizzazione
link per le iscrizioni:
https://bit.ly/FD_SummerSchool2021 Continua a leggere
ANSIA DI ANDARE A SCUOLA SEMPRE PIU’ DIFFUSA TRA I GIOVANI
Sono tanti i ragazzi che, soprattutto in questa fase, hanno sperimentato ansia o paura di andare a scuola, manifestando una resistenza a frequentare le lezioni e provando disagio ad affrontare le relazioni con compagni e insegnanti oppure le verifiche e le interrogazioni.
È retorico dire che il periodo di pandemia con la chiusura delle scuole e le successive fasi di incertezza hanno lasciato dei segni nei più giovani: i ragazzi si sono trovati all’improvviso lontani dalla scuola, svincolati dalle solite routine, costretti ad affrontare un riadattamento drastico. Hanno vissuto una situazione di continua imprevedibilità, alternando lezioni in aula e didattica a distanza: tutto questo non ha fatto altro che generare, soprattutto in quei ragazzi che presentano già delle fragilità e insicurezze, ansia e paura di affrontare la scuola. Continua a leggere
AIDS 2020: la PrEP previene tre quarti delle infezioni da HIV
Un ampio studio sull’offerta della PrEP (profilassi pre-esposizione, ossia l’assunzione regolare di farmaci a scopo di prevenzione) in 16 comunità in Kenya e Uganda ha evidenziato una diminuzione del 74% negli eventi di infezione da HIV nei partecipanti appartenenti a gruppi ad alto rischio che iniziavano il trattamento. Si tratta della più cospicua riduzione mai riscontrata da un programma di offerta della PrEP in Africa sub-sahariana.
I risultati dello studio sono stati presentati alla 23° Conferenza Internazionale sull’AIDS (AIDS 2020: Virtual). Continua a leggere
DISTURBI ALIMENTARI E PANDEMIA
L’anno pandemico non ha alterato solo le relazioni con gli altri. Anche il rapporto con sé stessi e con il proprio corpo è stato influenzato dalla crisi sanitaria ancora in corso, con importanti conseguenze sul piano psicologico.
Oltre il 30% della popolazione giovanile si è infatti aggiunta ai tre milioni di italiani che già soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Sotto la definizione di DCA rientrano patologie e disagi di natura psicologica e psichiatrica caratterizzati da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. In passato si pensava colpissero prevalentemente il sesso femminile, ma oggi sappiamo essere piuttosto diffusi anche tra i maschi, il più delle volte in adolescenza. Continua a leggere