Bullismo, boom di vittime tra gli 11enni: lo ha subito il 25% dei maschi e il 17% delle femmine. Ludopatico il 2% dei 15enni, a rischio l’8%. L’indagine del Ministero tra gli studenti italiani.
A crescere sono soprattutto gli episodi di bullismo tra ragazze. Tra le 11enni le vittime sono passate dal 9,2% nel 2010 al 17,3% ne 2014. Dichiarano di fumare tutti i giorni il 13,8% dei 15enni e il 13,3% delle 15enni. Oltre il 15% dei ragazzi e oltre il 12% delle ragazze bevono uno o più drink al giorno. Continua a leggere
BULLISMO: BOOM DI VITTIME TRA GLI 11ENNI. I RISULTATI DELL’INDAGINE DEL MINISTERO
ALCOL SNATURATO: PARTE LA CAMPAGNA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Una canzone e un videoclip targati Elio e le Storie Tese, scaricabili su un minisito dedicato, e poi anche un opuscolo informativo. È una campagna pensata per i giovani e che sfrutta il linguaggio dei giovani, in primis la musica, quella pensata dal Ministero della Salute contro l’abuso di alcol tra i giovani.
In Italia, come nel resto d’Europa, per i giovani under 30, l’abuso di alcol alla guida rappresenta la prima causa di mortalità, morbilità e disabilità evitabile.
I dati in possesso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) evidenziano la vastità del fenomeno anche tra i giovanissimi entro i 18 di età, oltre un milione di loro, infatti, fa un uso rischioso di alcol. Continua a leggere
GLI ITALIANI PUNTANO MENO, MA OGNI ANNO SI GIOCANO UNO STIPENDIO
I dati del Libro blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli
Tra slot, scommesse, lotterie e gratta e vinci puntano in un anno 1.431 euro. Nel 2014 la raccolta dei giochi è stata pari a 84,4 miliardi di euro (243 milioni in meno rispetto al 2013). L’erario ha incassato 7,9 miliardi (8,1 nel 2013).
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“STOP OPG” RILANCIA LA MOBILITAZIONE: COMMISSARIARE REGIONI INADEMPIENTI E INVESTIRE SUI SERVIZI PER LA SALUTE MENTALE
Il comitato rivendica l’attuazione della nuova legge 81 che, “spostando il baricentro dalla logica manicomiale alla cura delle persone nel territorio, privilegia le misure non detentive e rende obbligatorie le dimissioni a fine pena”. E chiede che vengano obbligatoriamente inviati al Ministero della Salute i progetti terapeutici riabilitativi per ciascun assistito.
Il comitato stopOPG rilancia una nuova fase di mobilitazione con un nuovo Appello per “chiudere davvero degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”. La richiesta è chiara ed esplicita: commissariare le Regioni inadempienti “che stanno rallentandone la chiusura”. E ancora, il comitato denuncia i troppi nuovi internamenti nelle Rems con le misure detentive, “che continuano ad essere la regola anziché l’eccezione”. Continua a leggere
HIV: PREOCCUPA IL TASSO DI INFEZIONI TRA I TRENTENNI
Cambia il metodo di trasmissione, ma l’Hiv resta comunque un problema su cui non bisogna abbassare la guardia.
3.608 nuove diagnosi in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, l’84% delle quali sono a trasmissione sessuale.
Per questo gli specialisti della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), che dal 17 al 19 maggio si sono riuniti a Riccione per la VII Conferenza italiana su Aids e retrovirus (Icar), chiedono attenzione costante, tutto l’anno. Continua a leggere
DIPENDENZA DA SOSTANZE E SUICIDIO
Le tendenze suicidarie rappresentano un problema significativo in alcune tipologie di soggetti, con dati della letteratura scientifica che riportano come fino al 40% dei soggetti che cercano un trattamento per la dipendenza da alcol o droghe, abbiano una storia di tentato suicidio.
Gli specialisti possono dunque trovarsi a dover affrontare un comportamento suicidario nei loro pazienti. Tuttavia, questa specifica problematica, risulta ancora poco studiata.
Christine Yuodelis-Flores e Richard K. Ries della University of Washington a Seattle (USA) hanno così condotto una revisione della letteratura scientifica e dei dati disponibili sui fattori di rischio suicidio e i tentativi di suicidio in pazienti con disturbi da consumo di alcol e droghe e il rapporto con eventuali comorbilità psichiatriche. Continua a leggere
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: ITALIA PRIMA IN CLASSIFICA
Secondo i dati raccolti da EuroDap: su una popolazione di 60 milioni, il 54% dei cittadini italiani dichiara di aver giocato almeno una volta nella vita e, l’1,5% di essi ha sviluppato una patologia legata al gioco d’azzardo (Gap). Il 63,5% di chi gioca non associa alla propria azione niente di pericoloso, il 27% considera il gioco un’attività eccitante e appena il 10% dichiara che in fondo non vale la pena giocare date le remote possibilità di vincita.
Dati preoccupanti di cui si è discusso nel corso del convegno “Il gioco d’azzardo ai tempi di Internet” che si è svolto nei giorni scorsi presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza. Continua a leggere
IL PARLAMENTO EUROPEO RICHIEDE UNA NUOVA STRATEGIA EUROPEA SULL’ALCOL
Il 29 aprile il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che impegna la Commissione Europea a presentare una nuova Strategia Europea sull’Alcol, che dovrà contrastare il danno alcol-correlato sul periodo 2016-2022.
Questo chiaro messaggio degli Eurodeputati arriva pochi giorni dopo che i Ministri Europei della Salute si sono incontrati a Riga ed hanno chiesto alla Commissione di intraprendere azioni per ridurre l’impatto sulla salute del consumo di bevande alcoliche. Sia gli Eurodeputati che i Ministri hanno criticato la Commissione per non aver rinnovato la precedente Strategia sull’alcol che è scaduta alla fine del 2012.
Nella nuova Strategia, gli Eurodeputati hanno richiesto che venga enfatizzata l’importanza di utilizzare le etichette sui contenitori delle bevande alcoliche per indicare gli ingredienti, le informazioni nutrizionali, con particolare riguardo alle calorie, e la necessità di sensibilizzare i consumatori europei sui pericoli del bere durante la gravidanza o prima della guida di veicoli. Continua a leggere
DIPENDENZA E DIFFERENZE DI GENERE, DALL’ITALIA UNA REVISIONE SULLO STATO DELLA RICERCA ATTUALE
Pubblicata sulla rivista Frontiers in Neuroendocrinology, una revisione della letteratura scientifica sulle differenze di genere nei comportamenti di dipendenza, non solo da droghe.
Liana Fattore e colleghi di diversi centri di ricerca di eccellenza presenti in Italia, a Cagliari, nel loro articolo hanno analizzato i dati provenienti da studi epidemiologici e neurobiologici e i potenziali fattori di rischio, dando particolare enfasi ai tipi di dipendenza comportamentale più recentemente identificati, come il gioco d’azzardo patologico o la dipendenza da Internet e al ruolo che gli ormoni sessuali possono svolgere nel determinare le differenze di genere.
Le dipendenze comportamentali rappresentano uno spettro complesso di disturbi che dipendono da diversi fattori, inclusi quelli ambientali, le comorbidità, i tratti di personalità e la risposta allo stress. Le attività quotidiane che producono una ricompensa immediata come ad esempio mangiare, fare esercizio fisico, il sesso, il gioco d’azzardo, attivano specifici circuiti cerebrali. Queste attività, a causa delle similitudini con le caratteristiche cerebrali e comportamentali che si riscontrano nella dipendenza da sostanze, negli individui vulnerabili possono condurre a problemi clinici, che tuttavia possono variare a seconda del genere. Continua a leggere
IL FUMO NEI CONTESTI DIFFICILI: dove si fuma di più ed è più difficile smettere
L’uso del fumo di tabacco rimane epidemico, soprattutto nei Paesi industrializzati e nei pazienti fragili, cioè in coloro che presentano una co-morbidità psichiatrica e/o una co-dipendenza. Il trattamento del tabagismo, d’altra parte, rimane negletto ed ancora oggi sono pochi i pazienti dipendenti da nicotina che ricevono un trattamento appropriato.
La difficoltà della presa in carico del paziente dipendente da nicotina è dovuta a molteplici fattori fra cui i principali sono la scarsa sottovalutazione del fenomeno da parte dei clinici e dall’altra dalla difficoltà di costruire dei programmi di cura adeguati ed appropriati nei diversi setting terapeutici, compresi i Ser.T. che non presentano ancora oggi, in maniera omogenea sul territorio nazionale, dei percorsi strutturati e specializzati per la presa in carico del paziente tabagista, specie se poliassuntore. A questo si deve aggiungere che spesso il paziente con dipendenza da nicotina è per sua definizione complesso e che la sua presa in carico avviene, o dovrebbe avvenire, in contesti “difficili” come le comunità terapeutiche, le carceri o lo studio del medico di medicina generale.