LEGGE DEL BUON SAMARITANO E DIRITTO AL SOCCORSO

A partire da un triste fatto di cronaca, Anna Paola Lacatena, sociologa ed esperta di sostanze, riflette sull’assenza di una legge, nell’ordinamento italiano, che permetta a chiunque di prestare o chiamare i soccorsi, senza temere conseguenze penali, in caso di condizioni di grave pericolo, ad esempio in occasione di un’overdose. Si tratta della cosiddetta Legge del Buon Samaritano, così come è conosciuta in diversi stati, che consiste nel fatto che rivolgersi ai numeri dedicati per il pronto intervento, o intervenire in situazioni di pericolo imminente, non comporta coinvolgimento in prima persona nelle indagini, come può accadere in Italia. Continua a leggere

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UN MESE SENZA ALCOL: RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI SULL’ESPERIENZA DEL DRY JANUARY INGLESE

Il DRY JANUARY è una iniziativa che promuove, per tutti gli aderenti, l’astinenza per tutto il mese di gennaio dal consumo di bevande alcoliche di ogni tipo. Iniziativa che esiste da 10 anni nei paesi anglosassoni e che nel tempo è diventata sempre più popolare, raggiungendo la cifra di 130.000 persone che nel 2022  hanno aderito alla campagna portata avanti dall’associazione Alcohol Change UK.  Continua a leggere

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I LIMITI PONDERALI PER LA DETENZIONE DI LIEVE ENTITA’ DI SOSTANZE ILLEGALI

Un articolo dello studio legale Cataldi, ripreso da Aduc, ricostruisce i passaggi di una recente e rilevante sentenza della Cassazione, i cui giudici sono intervenuti sul ricorso di un soggetto condannato per detenzione di hashish (100 grammi, di cui 33,79 grammi di principio attivo), a cui non veniva riconosciuta la “lieve entità”. Il ricorso si basava sul fatto che la condanna era stata formulata sulla sola base dell’elemento quantitativo, del peso, della sostanza, e non erano state ricostruite le circostanze e modalità che potevano far rientrare la condotta nello “spaccio di lieve entità”. Continua a leggere

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SOCIAL MEDIA E ANSIA SOCIALE

Il DSM-5 definisce il disturbo d’ansia sociale come una “paura o ansia persistenti relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri, come essere osservati o eseguire prestazioni di fronte ad altri.”
Quest’ansia interferisce con il normale funzionamento e persiste in genere per sei mesi o più.
L’ansia sociale è tra i disturbi d’ansia più comuni ma un certo grado di ansia sociale è adattivo, ovvero svolge una funzione di sopravvivenza molto importante.
C’è tuttavia una soglia oltre la quale l’ansia sociale supera la sua funzione evolutiva ed adattiva e diventa disfunzionale.
I social network favoriscono questa connessione agevolando la soddisfazione dei propri bisogni sociali ma, come spiega Hofmann, il problema sorge “quando le persone non vivono la loro vita reale perché passano così tanto tempo sui social media”. Continua a leggere

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GENITORI OSTILI E BULLISMO

Il bullismo e la vittimizzazione degli adolescenti potrebbero avere origini in casa. Molti bulli hanno genitori ostili, punitivi e rifiutanti.
I ricercatori della Charles E. Schmidt College of Science della Florida Atlantic University, della Concordia University di Montreal e dell’Uppsala University in Svezia hanno identificato un approccio genitoriale che contribuisce alle difficoltà tra pari: genitori che mantengono un atteggiamento di derisione e di disprezzo nei confronti dei loro figli.
I genitori derisori usano espressioni mortificanti o sminuenti che umiliano e frustrano il bambino anche in assenza di una provocazione da parte dello stesso. Questi genitori rispondono all’impegno del bambino con critiche, sarcasmo, ostilità e utilizzano la coercizione emotiva e fisica per ottenere ubbidienza.

I ricercatori hanno seguito 1.409 bambini per tre anni consecutivi (età 13-15 anni) e i risultati, che appaiono nel Journal of Youth and Adolescence, mostrano che la genitorialità derisoria favorisce la rabbia disregolata nei bambini e negli adolescenti. Continua a leggere

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ESSERE HIKIKOMORI. LA MIA VITA IN UNA STANZA – Documentario

Vivono alla giornata. Il loro mondo sono le loro stanze da letto e i loro computer sono le loro finestre. Sono gli Hikikomori, un termine giapponese diventato tristemente familiare anche in Italia. Letteralmente significa “stare in disparte“: sono i ragazzi isolati, che tagliano fuori il mondo e la realtà dalle proprie camere.

In Italia sono più di 100mila ma  si tratta di un fenomeno sommerso e potrebbero essere molti di più.

È un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani dai 14 ai 30 anni, principalmente maschi (tra il 70% e il 90%), anche se il numero delle ragazze isolate potrebbe essere sottostimato dai sondaggi effettuati finora. Vivono un disagio adattivo sociale, comune denominatore nei paesi economicamente sviluppati del mondo.
Si può sapere qualcosa di più anche grazie ad un documentario, Essere Hikikomori. La mia vita in una stanza, di Sky Original, prodotto da Sky e Fidelio, scritto e diretto da Michele Bertini Malgarini e Ugo Piva, disponibile anche on demand e in streaming su NOW.  Continua a leggere

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COVID E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE – Risultati dell’indagine dell’Ordine Regionale degli Psicologi

L’indagine dell’Ordine regionale sugli effetti del periodo pandemico: in due anni impennata di richieste per bambini e adolescenti.

La pandemia ha generato un aumento delle richieste da parte dei pazienti per il 69% degli psicologi toscani, rispetto all’era pre-Covid. Lo riporta un report stilato dallo stesso Ordine regionale , prendendo in esame il periodo compreso tra marzo 2020 e febbraio 2022. A soffrire maggiormente di una diffusa condizione di malessere è stata in particolare la fascia degli adolescenti, mentre i disturbi più ricorrenti si chiamano ansia e depressione, seguiti a ruota da problematiche relazionaliContinua a leggere

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CARCERE E SALUTE

È stato recentemente pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità il documento “COVID-19 and the social determinants of health and health equity: evidence brief“. Questo importante documento esamina l’influenza dei determinanti sociali della salute sulla pandemia di COVID-19, concentrandosi in particolare sull’impatto differenziale della pandemia tra i gruppi di popolazione. I risultati sono tratti da una revisione sistematica delle evidenze disponibili entro l’estate 2021. In sintesi le conclusioni più rilevanti alle quali il documento arriva ci raccontano di come i gruppi di popolazione maggiormente colpiti dal virus in termini di ospedalizzazione e mortalità siano persone in condizioni di maggiore svantaggio socioeconomico – poveri, immigrati, senza tetto, detenuti innanzitutto.
I meccanismi che spiegano le disuguaglianze a sfavore di questi gruppi, vanno da una maggiore esposizione al virus SARS-CoV-2, che aumenta sia il rischio di infezione sia quello di esiti peggiori, ad una minore capacità o possibilità di aderire alle misure sanitarie e sociali pubbliche (lavaggio delle mani, uso di mascherine, distanziamento fisico ecc.) e un minore accesso ai servizi sanitari per le cure e la vaccinazione. Se pensiamo poi alla popolazione detenuta molto importanti sono anche gli effetti sui determinanti sociali della salute, originati dalle misure di contenimento: impoverimento, perdita del lavoro, interruzione dei servizi d’istruzione, che hanno ulteriormente esacerbato le differenze sociali esistenti nella popolazione. Occuparsi della salute dei detenuti e della loro tutela sanitaria torna, quindi, ad essere cruciale soprattutto in periodo pandemico e l’Agenzia regionale di Sanità (ARS) ha così deciso di rinnovare nel 2021 la propria indagine all’interno degli istituti detentivi, la quinta dopo la prima effettuata nel 2008. Ricordiamo che nel panorama epidemiologico italiano, l’indagine ARS è a tutt’oggi l’unica che rileva lo stato di salute dei detenuti in carcere. Continua a leggere

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FARMACI: LE NUOVE DROGHE DEI GIOVANI

Farmaci usati come droghe. Dai giovani alla ricerca di un modo semplice e poco costoso di sballare. Psicofarmaci, ansiolitici, sonniferi, antidepressivi, stabilizzanti dell’umore, i farmaci oppioidi, utilizzati nella gestione del dolore che non solo lo alleviano, ma rimuovono la componente emotiva e per questo spesso usati come stupefacenti dai ragazzi: inducono euforia.

Secondo il rapporto dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze del 2019, dal 2005 alla fine del 2018, sono oltre 730 le nuove sostanze psicoattive che compaiono e scompaiono dal mercato prima di essere inserite nella tabella delle sostanze stupefacenti. Sostanze psicoattive, oppiacei, i cannabinoidi sintetici, gli stimolanti come le amfetamine, e le benzodiazepine. Sempre dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze del 2019: “Tra le persone che iniziano per la prima volta il trattamento della tossicodipendenza per un problema legato agli oppiacei, una su cinque segnala un oppiaceo sintetico”. Continua a leggere

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OMS: Piano d’Azione 2022-2030 ALCOL

Piano d’Azione 2022-2030 per implementare la strategia globale di riduzione dell’uso dannoso di alcol
Il 24 maggio 2022, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha reso esecutivi gli obiettivi del nuovo “Global alcohol action plan 2022-2030 to strengthen implementation of the Global Strategy to Reduce the Harmful Use of Alcohol”, cioè il Piano d’azione (2022-2030) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per implementare efficacemente la strategia globale di riduzione dell’uso dannoso di alcol come priorità di salute pubblica.
Alla stesura del nuovo Piano, iniziata nel 2019, ha contribuito anche l’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) partecipando a riunioni di esperti per la discussione dei contenuti del documento e, successivamente, a consultazioni online per lo sviluppo Piano d’azione, aperto agli Stati membri, alle organizzazioni delle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni internazionali e attori non statali. Continua a leggere

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